L’acqua c’è, ma è sempre più cattiva, colpita dall’inquinamento. Almeno in Emilia Romagna, dove sono 1.900 milioni i metri cubi di acqua consumati in un anno. Di questi il 63% è prelevata dall’agricoltura, il 24% è destinata ad usi civili (abitazioni, alberghi e ospedali) ed il 23% ad usi industriali.
“Il problema dell’Emilia Romagna -spiega Gilberto Garuti della sezione depurazione e ciclo dell’acqua dell’Enea- è che l’acqua dei fiumi e dei corsi d’acqua peggiora per colpa dell’inquinamento diffuso”.
Il consumo pro-capite di acqua potabile in regione si attesta intorno ai 150 litri al giorno, un valore che è al di sotto della media nazionale. Nel dettaglio i consumi di Bologna e Reggio Emilia sono vicini ai 150 litri, mentre a Parma e Piacenza si consumano quasi 200 litri. E se in regione non ci sono problemi legati alla quantità di acqua disponibile, è anche vero che il dato delle perdite degli acquedotti è vicino al 27%.