Palazzo Ducale, villa di delizia degli Estensi e meraviglia tra i monumenti della nostra cittadina, ha riaperto al pubblico. Non lasciamoci sfuggire, nei prossimi giorni, l’occasione di visitarlo!


Il Palazzo Ducale di Sassuolo, villa di delizia degli Estensi e meraviglia tra i monumenti della nostra cittadina, riapre al pubblico. Sarà pertanto utile ricordarne brevemente la storia e segnalarne gli ambienti di maggior pregio.

Il Palazzo Ducale è il risultato della trasformazione di un precedente castello medievale, appartenente in origine alla famiglia dei Della Rosa, feudatari di Sassuolo, e poi passato agli Estensi.
I lavori di trasformazione dell’antico castello in residenza estiva furono affidati da Francesco I all’architetto romano Bartolomeo Avanzini, che, tra il 1634 ed il 1636, procedette ad un ampliamento verticale delle camere, nel rispetto delle volte dei locali del pianterreno. Il risultato cui si pervenne rappresentò una delle massime fonti d’ispirazione per il barocco emiliano.
I lavori proseguirono fino al XVIII secolo, quando, nel corso dei regni di Francesco III ed Ercole III, vennero rifatte la facciata principale e quella prospiciente il parco, ad opera dell’architetto e scenografo Pietro Bezzi.
In seguito all’arrivo delle truppe francesi (1796), il Palazzo Ducale conobbe un periodo di decadenza segnato da diversi passaggi di proprietà e durato fino alla prima guerra mondiale, al termine della quale, addirittura, il Palazzo Ducale fu adibito alla lavorazione delle carni suine. Dal secondo dopoguerra il Palazzo Ducale divenne proprietà dell’Accademia militare di Modena, fatto che ne arrestò la decadenza e favorì l’opera di recupero.
Dopo una lunga opera di restauro, da qualche anno il Palazzo Ducale ha ritrovato il suo splendore ed è nuovamente visitabile.

Di particolare originalità appaiono le terrazze belvedere, ricavate dalla parziale demolizione e inglobazione delle torri dell’antico castello, e la Peschiera, “teatro delle fontane” costruito sfruttando parte del fossato preesistente, dove l’architettura diviene roccia in un gioco di nicchie e percorsi a più livelli.
Vere meraviglie del Palazzo Ducale sassolese sono le pitture parietali realizzate da Angelo Colonna, Agostino Mitelli, Baldassarre Bianchi e Gian Giacomo Monti. Alla particolare tecnica pittorica dei suddetti artisti si deve la realizzazione di effetti scenografici la cui dinamicità illusionistica rompe la rigidezza del sistema architettonico del palazzo. Opere loro sono i due cortiletti d’ingresso, il cortile centrale, la parete di fondo nel vano dello Scalone e la Sala.
Nel vestibolo d’ingresso, oltre alle figure allegoriche entro nicchie realizzate da Colonna e Mitelli, si devono ammirare le due statue in stucco, raffiguranti Nettuno e Galatea, realizzate su disegno di Gianlorenzo Bernini.
Il cortile interno mostra ancora sulle pareti deboli tracce delle decorazioni, il cui effetto doveva essere quello di rimediare alle misure ridotte e alla struttura irregolare del cortile attraverso artifici prospettici ed espedienti scenografici. Nel cortile è inoltre da ammirare la statua in stucco raffigirante una Divinità marina con delfino, eseguita su disegno del Bernini.
Lo scalone d’onore ripropone una simile tecnica pittorica: lo spazio ristretto fu ampliato realizzando sulla parete di fondo uno sfondato architettonico e finte statue.
Nella galleria di Bacco l’illusione architettonica è semplificata allo scopo di lasciare spazio alle quarantuno scene narranti episodi della vita di Bacco, dipinte dal Boulanger. Degna di nota, nella galleria, è l’opera dei fratelli Cittadini, che qui realizzarono un intrico di rampicanti, fiori, frutta e volatili esotici.
Nella Sala viene invece a mancare un’organica concezione architettonica, forse a causa della vastità della stessa. Il gioco illusionistico è qui condotto in superficie, nell’intrico di finte finestre, balconcini, logge, mensole e drappi.
La visita proseguirà poi attraverso stanze e sale che compongono la serie di anticamere, gli appartamenti ducali e i locali di rappresentanza. Di nuovo non si potrà fare a meno di stupirsi dei meravigliosi giochi prospettici che incorniciano scene mitologiche e bibliche.
I più recenti interventi hanno permesso il recupero di strutture proprie del castello preesistente e di antichi camminamenti, quali il Corridoio Segreto, la Galleria Piccola, il Belvedere sul Giardino Segreto, che ponevano in comunicazione, attraverso un percorso pensile, l’appartamento ducale con la tribuna privata del duca all’interno della Cappella Ducale, attuale Chiesa di San Francesco.
La visita alla Chiesa, costruita tra il 1650 e il 1653, su disegno di Avanzini ed affrescata dal Boulanger e dai suoi collaboratori, sarà di felice completamento.