Via libera del Consiglio comunale di Modena al percorso di rigenerazione urbana dell’ex Amcm che partirà dalla realizzazione, nel Parco della creatività, degli interventi di interesse pubblico, come la palestra del liceo Sigonio e le piazze pedonali di fronte al Nuovo teatro delle Passioni e al Laboratorio aperto.

Nella seduta di giovedì 4 aprile, infatti, è stato approvato definitivamente il Programma di riqualificazione urbana (Pru) di iniziativa pubblica in variante al Piano operativo comunale (Poc) e al Regolamento urbanistico edilizio (Rue) che era stato adottato in dicembre. Ora quindi il Comune può procedere alla firma del contratto con il raggruppamento di imprese guidato dalla Cmb, selezionato con una procedura competitiva con negoziazione, per la progettazione e l’esecuzione dell’intervento di riqualificazione, recupero e rigenerazione urbana del comparto compreso tra le vie Buon Pastore, Sigonio e Peretti. Nell’area il Comune ha già realizzato autonomamente, grazie anche alle risorse europee, il recupero e la riqualificazione dell’edificio ex Aem, oggi Laboratorio aperto, e ha avviato il cantiere per il restauro e la riqualificazione dell’ex Enel destinato a ospitare il Nuovo teatro delle Passioni e la sede di Ert.

La delibera di approvazione del Pru, presentata dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, è stata approvata con il voto di Pd, Sum e CambiaModena; il voto contrario di Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Lega Nord, Energie per l’Italia e Modena Volta Pagina.

Approvato anche un ordine del giorno proposto dal Pd e illustrato dal capogruppo Fabio Poggi, raccogliendo una proposta già votata dalla Circoscrizione 3 nel 2007, per intitolare il Parco della creatività ai Fratelli Panini ai quali si legano tante esperienze imprenditoriali (dalle figurine all’editoria, fino al Foto Museo e alle collezioni automobilistiche) che bene simboleggiano il tema della creatività. L’ordine del giorno è stato votato da Pd, Sum, CambiaModena, Energie per l’Italia, Lega Nord, con l’astensione di Movimento 5 Stelle e Forza Italia, oltre che di due esponenti di Sum (Marco Cugusi e Domenica Campana), e la non partecipazione al voto del capogruppo di Modena Volta Pagina Marco Chincarini.

Rispetto all’adozione, i principali elementi di novità riguardano l’approfondimento sugli impianti tecnologici e i percorsi ciclabili, con indicazioni sulle scelte progettuali per garantire attraversamenti stradali sicuri e la riconnessione delle piazze ciclopedonali con le piste ciclabili esistenti.

Entro l’estate, inoltre, il Comune ha intenzione di avviare l’iter per la presentazione e approvazione del Piano di caratterizzazione dell’area, lo strumento per realizzare la bonifica dei suoli per la quale, ha ricordato l’assessora Vandelli, nonostante la responsabilità sia del Comune, i privati hanno assunto l’impegno economico fino a 500 mila euro. La rimozione delle dotazioni interrate dei due impianti di distribuzione carburanti dismessi e le eventuali altre contaminazioni, spiega la relazione rispetto ai pareri tecnici espressi sul tema, “verranno risolte nella fase di attuazione degli interventi edilizi, nel pieno rispetto della normativa vigente e previo accordo e collaborazione con Arpae”.

Con la delibera, oltre a una precisazione tecnica procedurale richiesta dal raggruppamento di imprese guidato da Cmb, sono state approvate le controdeduzioni alle osservazioni, con contenuto analogo, presentate da Italia Nostra e Movimento 5 Stelle. In particolare, rispetto ai dubbi sollevati sulla congruità delle valutazioni economiche dell’operazione, la relazione precisa che il quadro riassuntivo delle opere pubbliche di riqualificazione previste nel comparto, predisposto dal settore Lavori pubblici, definisce un importo di 9 milioni e 280 mila euro, mentre i cespiti che il Comune cede ai privati sono stati stimati dai periti in 8 milioni e 214 mila euro, considerando anche il valore degli interventi di urbanizzazione e delle bonifiche che spetterebbero al Comune e che invece saranno realizzati dai privati. Al netto delle opere, il valore degli immobili è indicato in 5 milioni e 641 mila euro.

Investimento da 35 milioni

I primi cantieri in programma sono quelli delle piazze e della palestra del liceo Sigonio che, realizzata con la vegetazione sulle pareti esterne e aperta al pubblico negli orari non scolastici, sarà ultimata in concomitanza con la conclusione del restauro dell’edificio che ospita la scuola in via Saragozza, ma nel piano di fattibilità del comparto ex Amcm nei primi tre anni di attività, presumibilmente dal prossimo anno dopo la fase di progettazione esecutiva, è prevista anche la realizzazione della nuova area di accesso al cinema estivo (che rimane nella posizione attuale ma con l’ingresso da sud) e di alcuni spazi commerciali, tra le quali una medio-piccola struttura alimentare nell’edificio ex Filovia, con 900 metri quadri di superficie di vendita.  Sempre nei primi tre anni è prevista la realizzazione di una palazzina residenziale su via Buon Pastore, con al massimo 18 alloggi, e il recupero a l’adeguamento sismico di una palazzina su via Sigonio per funzioni terziarie o residenziali (massimo quattro alloggi) a scelta dell’operatore.

Le palazzine residenziali su via Peretti, con al massimo 38 alloggi in totale, fanno parte del secondo stralcio dell’intervento (dal quarto anno) per il quale, complessivamente, il soggetto attuatore prevede un investimento valutato in 35 milioni di euro ai quali si aggiungono opere pubbliche per oltre nove milioni per realizzare aree ciclopedonali, senza più barriere o recinzioni, spazi verdi, una migliore qualità del suolo e garantire la sicurezza grazie anche a una nuova illuminazione e alla videosorveglianza.

Oltre ai parcheggi pertinenziali delle residenze (128) è prevista la realizzazione di 358 posti auto di utilizzo pubblico: 234 parcheggi pubblici, anche seminterrati, ai quali si aggiungono 76 posti auto del supermercato e 48 delle altre attività commerciali.

Il progetto prevede anche la riqualificazione di via Peretti, con riorganizzazione della sosta, mentre l’organizzazione delle attività di carico e scarico delle merci sarà su via Sigonio.

Il dibattito prima del voto

Il dibattito che giovedì 4 aprile ha preceduto il via libera del Consiglio comunale di Modena al percorso di rigenerazione urbana dell’ex Amcm è stato aperto da Adolfo Morandi di Forza Italia che ha ribadito la contrarietà al progetto “che perde buona parte delle funzioni pubbliche”, riferendosi in particolare “all’insediamento del supermercato che entrerà anche in concorrenza con il mercato Albinelli e aprirà criticità sul fronte della viabilità (il parcheggio è inoltre sottodimensionato)”. Infine ha espresso “forti perplessità sulla compensazione, poiché lo scambio è troppo sbilanciato a favore dell’edilizia privata con immobili che avranno un valore superiore a quello preventivato”. Intervenendo sull’ordine del giorno presentato dal Pd, il collega Andrea Galli ha inoltre parlato di “operazione di demagogia spiccia per ingraziarsi una famiglia importante e guadagnarsi un titolo sui giornali” affermando anche che “si tratta di un’operazione improvvisata e quindi del tutto coerente con l’intera azione di questa legislatura nel quinquennio” e ha infine annunciato la propria astensione dal voto.

“Oggi celebro la mia sconfitta” ha esordito Marco Chincarini di Modena Volta Pagina che, pur ricordando “i tanti aspetti del progetto sviscerati in questi anni, dalla bonifica alla viabilità”, ha ribadito: “Bene il recupero attuato fino ad ora e il progetto per il nuovo teatro delle Passioni, ma sono assolutamente contrario a quest’ultima fase che non ha nulla a che fare con la cultura”. E durante le dichiarazioni di voto, annunciando voto contrario alla delibera e astensione per l’odg, ha sottolineato di “non sperare che il progetto vada male, poiché la città deve andare avanti con quanto decide democraticamente il Consiglio, anche se su quell’area avevo provato a portare avanti idee diverse”.

Luigia Santoro di Lega nord ha annunciato il voto contrario alla delibera e favorevole all’ordine del giorno che ha confermato di “condividere nella sostanza” dicendosi “d’accordo con l’intitolazione del Parco ai fratelli Panini che con le loro figurine hanno accompagnato l’infanzia di tutti noi e contribuiscono anche oggi a un’importante operazione di diffusione culturale che è doveroso riconoscere”. In sede di dichiarazioni di voto, Santoro ha esplicitato la contrarietà “all’operazione che imputa al Comune i costi di bonifica dell’area oltre i 500 mila euro”.

Durante le dichiarazioni di voto, Marco Rabboni ha ribadito la posizione contraria del Movimento 5 stelle e ne ha ricordato i motivi: “l’intervento massiccio del privato che mina la dichiarata vocazione pubblica, mentre era possibile delineare un percorso con fondi pubblici dando spazio a una vera progettazione condivisa; la procedura doveva accogliere più proposte, mentre si è presentato un solo soggetto con proposte non coerenti coi vincoli; il bando non doveva essere modificato, ma rifatto; infine, la mancanza di trasparenza, perché non sono mai stati forniti elementi scritti sulla valutazione del terreno concesso ai privati”.

Anche per Giuseppe Pellacani di Energie per l’Italia “il tema della bonifica non è secondario e il bando ha sottovalutato un aspetto non irrilevante che ha obbligato a una correzione di rotta – ha affermato  – che mi suscita perplessità tali che mi impediscono di votare a favore. Nel bando c’erano indicatori specifici non rispettati quindi il voto contrario di oggi non contraddice quelli precedenti di astensione”.

Per Sinistra unita Modena, Domenico Campana ha sottolineato “l’aspetto memorialistico e culturale legato alla toponomastica di una città e, senza mettere in dubbio l’importanza dei fratelli Panini e la necessità di ricordarli”; ha detto di “ritenere affrettata la scelta espressa nell’ordine del giorno” motivando l’astensione. Il capogruppo Walter Stella ha annunciato il voto a favore della delibera precisando di essere “fiducioso che quando vedremo la conclusione dell’intervento saremmo soddisfatti del risultato finale”. Ha quindi parlato di “un intervento di riqualificazione importante che ruota intorno al polo della cultura” sottolineando che il recupero si può fare “grazie alla sostenibilità economica, resa possibile anche dagli interventi privati. Il collega Marco Cugusi ha precisato che “per fare altre cose ci vogliono le risorse; lasciare ferma una parte dell’area non sarebbe stata un’operazione sensata né dal punto di vista amministrativo che da quello urbanistico”. Si è augurato che “l’operatore commerciale faccia un intervento innovativo e sostenibile dal punto di vista ambientale ed infine ha auspicato la “possibilità di sviluppare una sorta di comunità residenziale e culturale che possa dare nuova vita a un’area fino ad ora poco vissuta”. In sede di dichiarazione di voto, in merito alla questione dei costi di bonifica ha spiegato: “La bonifica spetterebbe all’amministrazione, i 500 mila euro sono ‘extra’, continuare sulla polemica è fuori luogo”.

Per il Partito democratico, Diego Lenzini ha messo in guardia da non perdere il fulcro della questione, “che è riqualificare un’area a ridosso del centro e strategica per la città. Dopodiché ci si detti quanto dare a questo intervento una vocazione culturale, ricordiamoci però – ha rimarcato – che il progetto iniziale aveva semmai il problema della sostenibilità economica. Ora invece, trovata una soluzione, stiamo procedendo veloci; è stato fatto un ottimo lavoro che rispecchia gli indirizzi dati attraverso un ordine del giorno approvato dallo stesso Consiglio comunale”. Per il capogruppo Fabio Poggi “si tratta del voto più importante di questa consigliatura per come ci siamo arrivati: dopo, cioè, aver cambiato il progetto dal punto di vista architettonico, funzionale ed energetico”. E ha rimarcato il “lavoro svolto in questi anni dal punto di vista metodologico e della qualità dell’intervento”, per concludere: “Celebrare l’approdo di questo progetto deve essere di grande soddisfazione per tutti; inoltre c’è una perfetta simbiosi tra vocazione di quella piazza e la storia della famiglia Panini”. Durante le dichiarazioni di voto, ha anche sottolineato che a Modena investe contemporaneamente su tre poli culturali e un comparto così importante come l’ex Amcm vocato solo al pubblico e senza un mix di funzioni difficilmente potrebbe pulsare di vita” e per quanto riguarda la procedura: “non è stata fatta alcuna forzatura, in Consiglio è stata scelta una procedura che è stata poi seguita”.