“La carenza complessiva degli organici di Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza, sia a livello nazionale che locale, era e resta il nodo principale da sciogliere per rispondere effettivamente alla domanda di legalità e sicurezza della società modenese. Inoltre, si profila come un doppio rischio l’annunciata, ma ancora indeterminata e non chiara, apertura del Cpr che sta assumendo la funzione di un carcere, contro il quale non possiamo non esprimere la nostra più ferma contrarietà politica e umana, senza per altro che abbiamo alcuna garanzia che sarebbe supportato da organici adeguati e tali da non sottrarre risorse al territorio”.

È quanto ha affermato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli rispondendo in Consiglio comunale giovedì 21 marzo all’interrogazione di Antonio Carpentieri del Partito Democratico. Il consigliere ha chiesto “se il Comune intenda intervenire, per quanto di competenza, su Prefettura e Questura per verificare l’effettiva congruità degli organici rispetto alle tabelle del 1989; per verificare lo stato dell’esperienza del Poliziotto di Quartiere per renderne possibile un effettivo rilancio; per richiedere un aumento degli organici, al netto delle forze necessarie per la gestione del CPR; per richiedere l’elevazione di fascia della Questura di Modena”.

Muzzarelli condividendo le osservazioni e le preoccupazioni contenute nell’interrogazione, oltre all’opportunità di elevare dalla fascia “B” alla “A” il grado della Questura, ha ricordato che “nell’autunno scorso il Governo ha sbloccato 8.000 assunzioni per i Corpi dello Stato, previste e finanziate dal Governo Gentiloni-Minniti, ma si tratta appena di un quarto delle carenze di organico di 32.000 addetti, che probabilmente copriranno in prevalenza il turn-over. Dalle dichiarazioni del Ministro dell’Interno – ha continuato – risulta che all’Emilia-Romagna siano state assegnati 174 poliziotti e 215 carabinieri. Alla provincia di Modena sarebbero stati assegnati 16 poliziotti e una quota di carabinieri, ma ufficialmente non abbiamo altri dati, né sui carabinieri né sull’effettiva immissione del personale in servizio. Mentre “il Poliziotto di quartiere è stato rimodulato attraverso la predisposizione di un ‘pattuglia mobile’ presso il Posto di Polizia centro”.

Il sindaco ha quindi sottolineato di non aver “ancora ricevuto risposta alla lettera scritta a giugno dello scorso anno al Ministro Salvini”. In quella lettera Muzzarelli chiedeva al ministro un “confronto serrato” sulla necessità di governare i processi migratori, confronto che “fermi restando i punti che abbiamo sottoposto al precedente Governo e la tutela intransigente dei diritti umani – scriveva – dovrebbe affrontare il tema non della reclusione di fatto dei migranti, ma del loro  impiego in lavori di utilità sociale”. Infine, invitava il ministro a Modena “per concordare un ulteriore impulso alla collaborazione fra lo Stato e il Comune in materia di legalità e sicurezza”.

“Spiace dover denunciare – ha concluso il sindaco – che ad oggi non abbiamo ricevuto risposta, ma è evidente che noi continueremo a insistere affinché il Governo assuma fino in fondo il tema della tutela della legalità e della sicurezza a Modena, con risposte concrete e rapide”.

Marco Chincarini di Modena Volta Pagina, chiedendo la trasformazione in interpellanza ha detto di “tentare di svegliare chi rappresenta la Lega in Consiglio comunale dicendosi assolutamente contrario a qualsiasi apertura del Cpr”. Ha quindi condiviso “l’appello del sindaco” aggiungendo: “Spero che qualcuno abbia ascoltato tra questi banchi e anche fuori dal Consiglio”.

Per l’interrogante Carpentieri “la mancanza di un qualsiasi tipo di riscontro da parte del ministro Salvini è la dimostrazione della considerazione che questo governo ha per gli enti locali. Non è accettabile che il governo non fornisca dati chiari e precisi sugli organici, mentre porta invece avanti schemi legislativi sulla legittima difesa. Contro i furti in casa e gli scippi, reati non certo in calo, sarebbe molto più incisiva una polizia ben dotata per indagini e presidio del territorio. Chi vuole fare l’interesse dei modenesi – ha concluso – deve unirsi, al di là dell’appartenenza politica”.