La scelta di non intervenire, per non inquinare il dialogo costantemente aperto nelle sedi opportune, con sindacati ed Istituzioni. Il rifiuto di cedere alle provocazioni di una organizzazione che agisce al di fuori dei dettami costituzionali. Il rispetto e l’opportuna distanza dovuta alle forze politiche che, nel pieno esercizio del proprio mandato, affrontano una complessa campagna elettorale.

Sono riconducibili a questi pochi punti le ragioni che hanno spinto Italpizza a rimanere, per quanto possibile, ai margini del commento mediatico e social di una vicenda che la vede parte lesa ed offrirsi, piuttosto, lontano dal clamore dei riflettori, aperta all’incontro e al confronto. Lo spiega l’azienda in una nota.

“Di fronte ai dubbi e alla confusione che si sono creati attorno alla nostra azienda – spiega Andrea Bondioli, Direttore Finanziario di Italpizza – abbiamo proposto ai massimi rappresentanti della cittadinanza un incontro a porte aperte presso il nostro stabilimento: per mostrare direttamente la realtà Italpizza e rispondere senza filtri alle domande che potevano essere liberamente poste in quella occasione. Ci è sembrato corretto contribuire alla costruzione di un’opinione basata su fatti concreti e direttamente verificati anziché su posizioni riferite da chi dentro l’azienda non è mai entrato, nell’interesse anche dei lavoratori”.

E se, come ribadito già ieri, l’invito alla cittadinanza ed ai suoi rappresentanti rimane tuttora valido, Italpizza rifiuta categoricamente le provocazioni dei Si Cobas poiché soggetto operante al di fuori delle norme della rappresentanza sindacale e, per il numero insignificante dei suoi iscritti tra i lavoratori operanti nel cantiere in appalto alle cooperative, nemmeno rappresentativo.

“Chi inneggia al diritto calpestando quello altrui – spiega Bondioli – azzera il principio stesso della democrazia oltre che della legalità. Le leggi in vigore, per quanto imperfette e certo destinate a mutare, sono per cittadini ed imprenditori garanzia e orizzonte di riferimento”.