Progetti sociali creati dalla comunità locale nati con l’obiettivo di sostenere le persone, in transitoria situazione di difficoltà economica, nel trovare un equilibrio per ripartire in modo autonomo, grazie a generi di prima necessità messi a disposizione gratuitamente ma anche ad una serie più ampia di servizi.

Sono gli empori solidali, ne esistono già 22 in regione di cui ben 7 nella città metropolitana di Bologna: 3 nel capoluogo (Case Zanardi), uno a Casalecchio di Reno dove ha sede quello dell’Unione dei Comuni Valli Reno Lavino Samoggia, uno a San Lazzaro di Savena, uno a Minerbio e uno a Imola.

Venerdì 15 febbraio a Casalecchio (ore 17.30 sala Consiglio del Comune, via dei Mille 9 con diretta streaming sul canale YouTube del Consiglio comunale di Casalecchio di Reno) si terrà un momento di approfondimento su “La realtà degli Empori Solidali in Emilia Romagna” promosso da ANCI Emilia-Romagna e Unione dei Comuni Valli Reno Lavino Samoggia, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con Rete Regionale Empori Solidali Emilia Romagna, CSV (Coordinamento regionale degli Enti Gestori dei Centri di Servizio per il Volontariato) Emilia Romagna Net, Coordinamento Metropolitano Empori Solidali, Città metropolitana di Bologna, Volabo, CGIL, CISL, UIL .

Il convegno, introdotto da Massimo Bosso, presidente dell’Unione dei Comuni Valli Reno Lavino Samoggia, vedrà l’intervento conclusivo di Elisabetta Gualmini, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e sarà l’occasione per presentare il Coordinamento degli Empori Solidali e la sperimentazione nell’area metropolitana bolognese, per contestualizzarne il ruolo all’interno del sistema di welfare e, soprattutto, per illustrare il protocollo regionale per la loro valorizzazione che verrà sottoscritto dalle organizzazioni sindacali al termine del convegno.

Empori Solidali Emilia-Romagna è una rete coesa e strutturata, formata per dare risposte concrete ed omogenee a temi come la povertà alimentare, il recupero delle eccedenze alimentari e l’aiuto a persone in transitoria situazione di disagio economico. L’obiettivo della rete è di apportare un contributo importante alla lettura e alla risposta di fenomeni sociali così significativi, al servizio di chi vive queste situazioni. Si vuole inoltre facilitare le relazioni dei beneficiari finali con tutti gli stakeholder presenti sul territorio per realizzare un Welfare realmente comunitario, generativo e rigenerativo

Dal 2010 sono 10 mila le famiglie aiutate grazie a oltre 960 volontari e 376 aziende sostenitrici e 136 Enti No Profit.