Seconda assemblea sindacale stamattina con i lavoratori di Coop Alleanza 3.0 degli uffici amministrativi e commerciali modenesi, dopo la dichiarazione a gennaio di oltre 700 esuberi a livello nazionale. Numerosi i lavoratori presenti in assemblea, circa 250 persone, a cui sono stati riportati i contenuti dell’ultimo incontro del 5 febbraio con la direzione aziendale.

“Continua ad esserci incertezza – afferma Laura Petrillo segretaria Filcams/Cgil Modena – sui numeri degli esuberi che impatteranno sul territorio modenese, sulle modalità e i criteri con i quali verranno affrontati. La direzione aziendale si è limitata a chiarire le funzioni che verranno riorganizzate, ma ancora non ha chiarito quanti impiegati modenesi verranno coinvolti dalla riorganizzazione. Ciò genera inevitabilmente timori e ulteriore apprensione tra i lavoratori”.

Durante l’assemblea, i lavoratori e le lavoratrici hanno espresso innanzitutto preoccupazione sul bilancio e gli andamenti delle vendite di Coop Alleanza, evidenziando come le politiche commerciali degli ultimi anni non abbiano dati i risultati previsti. I lavoratori rischiano quindi di pagare le conseguenze di scelte discutibili del gruppo dirigente.

I lavoratori chiedono maggiore chiarezza sulle modalità con cui la direzione intende affrontare la riorganizzazione degli uffici commerciali e amministrativi, e anche sulle tappe e le tempistiche indicate: dapprima, infatti, l’azienda ha detto di voler mettere in campo la mobilità volontaria con incentivi all’esodo, poi di procedere con la ricollocazione nei punti vendita e nelle aziende compartecipate, escludendo per ora il ricorso agli ammortizzatori sociali poiché dovrebbe essere sufficiente la fruizione del monte ore accantonato di ferie e permessi per coprire la riduzione del numero di ore lavorate.
Su tutti i punti della riorganizzazione, la Filcams/Cgil chiede un puntuale coinvolgimento a livello territoriale per garantire le maggiori tutele possibili ai lavoratori modenesi.

I lavoratori hanno anche espresso preoccupazione su eventuali “chiamate individuali” per risolvere le singole posizioni, “mentre è auspicabile – continua Petrillo – che tutta la riorganizzazione sia gestita in modo collettivo con la mediazione delle rappresentanze sindacali nazionali e territoriali”.

I lavoratori e la Filcams/Cgil sono pronti alla mobilitazione se, già a partire dai prossimi incontri, non arriveranno risposte puntuali e se la direzione continuasse a lasciare i lavoratori nell’incertezza sul proprio futuro occupazionale.