La microfinanza è una forma di business con obiettivi sociali. Non è assistenza, ma un vero e proprio prestito destinato a persone che abbiano voglia di scommettere su se stesse. Uno strumento  capace di costituire un volano per l’inclusione sociale con potenziali risvolti positivi anche sullo sviluppo dell’economia e dell’occupazione.  Già sfruttato in diversi Paesi, in Italia comincia adesso ad avere evidenza. Positive, in tal senso, le esperienze condotte da Cofiter e UniCredit.

Il tema “Microfinanza come elemento di inclusione sociale” é stato al centro  della tavola rotonda che si è svolta venerdì presso la Camera di Commercio di Reggio Emilia  e ha visto confrontarsi Germana Corradini, dirigente settore Welfare del Comune; Alessandro Arduini, per Cofiter (Confidi); Livio Stellati, Responsabile Territorial Relations Centro Nord UniCredit; Riccardo Grazioli, ricercatore di politica economica e monetaria  all’Università Cattolica di Milano;  Adrien Gizon Chef de projet International Adie. Da Maurizio Ientile, Presidente Associazione ACC.qua, fautrice dell’evento, la sollecitazione allo sviluppo della microfinanza u grazie alla collaborazione tra enti e soggetti economici, arrivando addirittura all’attuazione di un “tavolo tecnico permanente”. Una istanza accolta da Corradini, che ha tuttavia rimarcato che serve una platea esclusiva, non compromessa da situazioni debitorie, tra finanziamenti, pignoramenti, case all’asta, come “troppo spesso succede a chi – a Reggio Emilia circa 2300 persone nuove ogni anno – accede ai servizi”. Ci crede come elemento di affrancamento Cofiter, che primo in Italia, dal 2015, grazie ad accordi col Fei (Fondo europeo investimento) ha distribuito di microcredito circa 3 milioni edi euro, con tagli medi da 20 mila euro”. “Un tema di rilievo che seguiamo con un ruolo sempre più attivo – ha sottolineato Livio Stellati, per UniCredit -. Con il nostro programma Social Impact Banking  lanciato poco più di un anno fa, puntiamo a contribuire allo sviluppo di una società più  equa e inclusiva, attraverso l’individuazione, il finanziamento e la promozione di iniziative che hanno un impatto sociale positivo. Ciò perché vogliamo essere non solo finanziatori, ma anche protagonisti e facilitatori di un cambiamento positivo nella società”