Dopo che lo scorso dicembre è stato firmato l’accordo di Programma Quadro per la strategia d’area dell’Appennino Reggiano, a Castelnovo Monti sarà ospitato il prossimo 24 e 25 gennaio un summit nazionale sul tema del settore agricolo e il suo sviluppo nelle Aree Interne italiane. Il 24 gennaio sarà la giornata dedicata alla strategia dell’Appennino Reggiano, “La Montagna del Latte”, in ambito agricolo: il programma della giornata prevede in mattinata l’arrivo dei rappresentanti delle Aree Interne che parteciperanno da tutto il territorio nazionale, e dalle 12 la visita guidata ad allevamenti e caseifici coinvolti nel progetto di filiera, incentrato sul Parmigiano Reggiano di montagna. Poi, dalle 15, ci si trasferirà nella sede delle due giornate di lavori, il Centro interparrocchiale Don Bosco in via Pieve a Castelnovo: qui interverranno il Presidente dell’Unione Appennino Reggiano Enrico Bini, e a seguire il Presidente della sezione di Reggio Emilia del Consorzio del Parmigiano Reggiano Lorenzo Pinetti, e il Presidente nazionale dell’Uncem Marco Bussone. Poi seguiranno gli interventi di Giampiero Lupatelli del CAIRE che relazionerà sulla strategia territoriale per quanto riguarda il settore agricolo, Alberto Lasagni di Confcooperative sul progetto di filiera dell’Appennino, Adelfo Magnavacci del CRPA sull’importanza della ricerca e degli investimenti sul capitale umano, Filippo Arfini, Professore dell’Università di Parma sugli strumenti di tutela e valorizzazione dei prodotti tipici, Francesco Mantino del CREA sull’agricoltura di montagna nella Strategia Nazionale Aree Interne.
Il giorno dopo, sempre al centro Don Bosco, si terrà il workshop nazionale “Settore primario e il futuro delle Aree Interne”, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Agenzia per la Coesione Territoriale e la Rete Rurale Nazionale. Interverranno tra gli altri Luca Lo Bianco, Direttore scientifico Fondazione “Montagne Italia”, Daniela Storti del Comitato Tecnico Aree Interne, Andrea Arzeni della Rete Nazionale Rurale, Carlo Ricci del GAL Maiella Verde, Lino Gentile Sindaco di Castel Del Giudice nell’alto Sannio, Vincenzo Barreca, Presidente del Consorzio Alta Madonia, Giancarlo Massimi Sindaco di Civitella Alfedena (Aq), Franco Contarin dei Parchi e Foreste della Regione Veneto, Sabrina Lucatelli Coordinatrice del Comitato Tecnico Aree Interne. Una giornata, quella di venerdì 25 gennaio, che porterà quindi testimonianze da vari territori su esperienze di successo, in ambito agricolo ma anche selvicolturale. Sull’importanza dei due giorni di workshop spiega il Sindaco Enrico Bini: “La Strategia Nazionale per le Aree Interne ha attivato una nuova e più attenta considerazione di tali aree, in gran parte montane, anche in relazione alle grandi risorse che esse offrono: in primis legate alla qualità ambientale dei luoghi e al plus che queste sono in grado di trasmettere alle produzioni agro-alimentari, ma non solo. L’Appennino reggiano, prima area pilota per la Strategia della Regione Emilia Romagna, ha puntato molto sulla valorizzazione di queste risorse in relazione alla sua tradizionale vocazione nella produzione del Parmigiano Reggiano di Montagna. Un prodotto di altissima qualità, che costituisce la spina dorsale della produzione agricola e rappresenta una ragione fondamentale della conservazione di una presenza umana diffusa e strutturata sull’Appennino pur a fronte delle difficoltà. La “Montagna del latte” è diventato così il motto dell’intera strategia in cui il progetto di filiera assume un rilievo non solo locale, che ha portato alla realizzazione di questo evento di rilievo nazionale per operare approfondimenti e nuove riflessioni sulla zootecnia nelle aree alpine e appenniniche del Paese. Un primo summit nazionale che viene ospitato a Castelnovo nell’ambito della Strategia, su cui si gioca buona parte del prossimo futuro per il nostro territorio: l’accordo quadro per l’Appennino Reggiano prevede investimenti per circa 30 milioni di euro nei prossimi 3 anni, una serie di interventi già finanziati non soltanto sull’agricoltura, ma anche su educazione, formazione e accesso al lavoro, internazionalizzazione dei prodotti di eccellenza, sostegno alla nascita di start up innovative (e in questa direzione investimenti molto consistenti, più di 8 milioni, sono dedicati alla banda ultra larga), il turismo e l’attrattività dell’Appennino, i servizi a partire da quelli per la salute, il benessere e la sicurezza della nostra comunità. Opportunità come quelle del 24 e 25 gennaio serviranno per evidenziare i nostri elementi di eccellenza ma anche le necessità dell’Appennino, e condividerle con altre Aree Interne italiane così da avere una risonanza maggiore e una voce più forte per portare avanti le nostre istanze comuni”.