Modena dice tre volte no al decreto Salvini su sicurezza e immigrazione ed esprime solidarietà al sindaco di Riace, Domenico Lucano. Nella seduta di giovedì 29 novembre il Consiglio comunale ha infatti approvato tre ordini del giorno critici nei confronti di diversi aspetti del decreto legge del Governo: dalle modifiche relative al riutilizzo dei beni confiscati alle mafie laddove se ne consente la vendita all’asta, ai provvedimenti che prevedono l’abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari a quelli che limitano lo Sprar, il sistema dei richiedenti asilo che coinvolge gli enti locali.

Il primo ordine del giorno, sui beni confiscati alle mafie, presentato dal Partito democratico, illustrato da Federica di Padova ed emendato, oltre che dallo stesso Pd dal consigliere Marco Chincarini di Modena Bene Comune, è stato approvato con i voti a favore di Pd, Art. 1 – Mdp – Per me Modena, Modena Bene Comune e M5stelle. Contrari Lega nord, Energie per l’Italia e FI (Morandi e Galli).

La mozione chiede al sindaco “di sostenere, anche presso il Governo, il valore dell’assegnazione dei beni confiscati per il loro riutilizzo per fini sociali e lasciare come ipotesi residuale la vendita, monitorando nel frattempo, l’attuazione delle disposizioni normative”. Illustrando la mozione Federica Di Padova ha definito la possibilità di estendere ai privati la vendita dei beni confiscati alle mafie prevista dal decreto “una scelta politica assai discutibile per non dire pericolosa a causa dell’altissimo rischio di infiltrazioni essendo assai concreta la possibilità che i beni ritornino di fatto nelle mani di quei soggetti a cui sono stati sottratti”. Nella provincia di Modena sono 35 i beni confiscati alle mafie: 17 a Nonantola, sei a Formigine, cinque a Modena e a Maranello, e due a Castelfranco. E nessun bene è ancora stato assegnato in gestione ai Comuni.

La mozione approvata chiede quindi di impegnarsi a riferire in Consiglio comunale sullo stato dei beni confiscati nel nostro territorio e di pubblicare entro la fine del 2018 sul sito del Comune e su altri collegati l’elenco; di approfondire il tema avvalendosi anche ddelle associazioni; di farsi parte attiva attraverso il tavolo in Prefettura con l’Agenzia nazionale per i beni confiscati, affinché i beni vengano utilizzati per scopi socialmente utili, evitandone così la vendita ai privati.

Il secondo ordine del giorno presentato da Pd, Art. 1 – Mdp – Per me Modena, Modena Bene Comune, ed emendato dagli stessi proponenti (Pd, Art. 1 – Mdp – Per me Modena) è stato approvato anche con i voti a favore dei proponenti. Contrari il M5s (Scardozzi non votante), Lega nord, Energie per l’Italia e Forza Italia.

Con la mozione, illustrata dalla consigliera Simona Arletti, il Consiglio “si associa alle posizioni critiche di Anci ed esprime pubblicamente contrarietà rispetto al decreto Salvini per lo spirito di ostilità e di mancato rispetto dei diritti della persona che lo informa, nonché per i danni e il caos che la non accoglienza strutturata causerebbe ai territori. Il decreto avrà come esito l’effetto opposto rispetto a quello dichiarato, ovvero aumenterà la clandestinità di persone che non avranno più un’accoglienza adeguata e, di conseguenza, si acuiranno le tensioni sociali”. Pertanto impegna la Giunta: a mandare il documento a Governo, Presidenza della Repubblica, parlamentari modenesi invitandoli a considerare gli esiti positivi dei percorsi avviati; a continuare e rafforzare i percorsi di accoglienza e gestione delle persone richiedenti asilo e i programmi di inserimento sul territorio; a dialogare con il sistema degli enti locali per comprendere come poter sostenere il sistema di accoglienza diffuso incentrato sull’integrazione. Ed esprime “solidarietà al sindaco di Riace, Domenico Lucano, per la passione con cui ha cercato di dare un futuro alla sua comunità, unendo i valori dell’accoglienza umanitaria con quelli della valorizzazione delle potenzialità di piccole comunità”, impegnando anche alla Giunta ad avviare un percorso di cooperazione e gemellaggio con Riace.

Infine, il terzo ordine del giorno approvato “impegna sindaco e Giunta a ribadire il sostegno al modello Sprar chiedendo che non venga smantellato o dimesso e ad esprimere ferma contrarietà al decreto legge chiedendo a ministro e Governo di aprire un confronto serio e costante con il Comune e con tutte le città, al fine di valutare le ricadute concrete del decreto sui territori locali in termini economici, sociali e di sicurezza, coinvolgendo anche l’Anci”. Hanno votato a favore della mozione illustrata da Vincenzo Walter Stella di Art. 1 – Mdp – Per me Modena e firmata anche da Pd e Modena Bene Comune; emendata dagli stessi, i proponenti. Contrari M5s (Scardozzi non votante), Lega nord, Energie per l’Italia e FI.