Un regolamento per definire come procedere in caso di alienazione del Patrimonio immobiliare, avvalendosi di strumenti come l’asta pubblica, la trattativa privata, la vendita diretta o la permuta.

È quello approvato dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 8 novembre con le astensioni di Lega nord, Forza Italia e Energie per l’Italia e il voto favorevole di tutti gli altri gruppi.

“Si tratta di una delibera che – ha affermato l’assessore al Patrimonio Giulio Guerzoni insieme al Regolamento sulle Concessioni (1997) e a quello sul Diritto di superficie (ultimo 2014) va idealmente a completare un trittico di regolamenti che il Servizio Patrimonio del Comune di Modena utilizza nella quotidianità e che copre di fatto tutte le fattispecie con cui il nostro Ente locale deve confrontarsi. Alla base del Regolamento – ha proseguito – c’è la stessa ratio politica di semplificazione, trasparenza e armonizzazione dell’ente locale: dà ordine a ciò che l’Amministrazione già fa, dice quali procedure adottare e come, ma lascia in capo al Comune il ragionamento politico sulla scelta del procedere alla vendita di patrimonio pubblico, sul che cosa alienare e perché”.

Il regolamento di indirizzo disciplina compiutamente tutte le procedure già esistenti e previste di alienazione del patrimonio immobiliare comunale “ed è opportuno anche perché amministrativamente serve un’armonizzazione”. In 20 articoli disciplina la programmazione dei beni alienabili, che avviene con il Piano delle alienazioni e delle valorizzazioni di immobili parte del Documento Unico di Programmazione approvato dal Consiglio comunale; la determinazione del prezzo di vendita sulla base della perizia estimativa del Collegio peritale del Servizio Patrimonio, con riferimento ai valori di mercato; le quattro procedure di alienazione possibili (asta pubblica, trattativa privata, vendita diretta e permuta) e la stipulazione del contratto.

In particolare, si ricorre sempre all’asta pubblica quando il valore di stima del bene è pari o superiore a 40 mila euro: dopo il periodo di pubblicazione si valuterà le offerte e si procederà all’aggiudicazione al miglior offerente. In caso di asta deserta, l’amministrazione può indire ulteriori bandi e ridurre il prezzo fino a un massimo del 10 per cento nel secondo esperimento e del 20 per cento nel terzo. In alternativa, l’immobile può essere venduto a trattativa privata per un prezzo non inferiore a quello a base dell’ultima asta andata deserta. Si può procedere direttamente a trattativa privata con lettera d’invito se il valore dell’immobile è inferiore a 40 mila euro nei casi in cui sussiste un interesse di natura circoscritta, quando l’immobile ha bassa redditività o la gestione è particolarmente onerosa o in presenza di soggetti titolari di diritti reali o personali di godimento sull’immobile.

È ammessa la vendita diretta della proprietà o di diritti reali in favore di enti pubblici o organismi di diritto pubblico quando l’immobile è ritenuto necessario allo svolgimento di servizi di interesse pubblico, in operazioni di permuta con altri beni, nell’ipotesi di un accordo transattivo a definizione di una vertenza giudiziaria cui il bene da alienare sia collegato. In presenza di un solo soggetto confinante e per un valore non superiore a 40 mila euro, si può inoltre procedere alla vendita diretta di aree di modesta superficie in stato di abbandono o intercluse e raggiungibili solo attraverso le proprietà confinanti.

La permuta a trattativa privata diretta, infine, è consentita quando concorrono speciali circostanze di convenienza o utilità generale o nell’ipotesi di regolarizzare lo stato di fatto dei confini per superfici di modesta entità.

Il Regolamento infine chiarisce le normative nazionali che fanno riferimento alla prelazione agraria, urbana e dei beni culturali. Ai titolari di tale diritto verrà comunicato il corrispettivo previsto per l’immobile e le condizioni di vendita.

Durante il dibattito, Margo Forghieri, per il Pd, ha affermato: “È positivo che si arrivi a un Regolamento in cui rientrano tutte le tipologie di dismissioni di patrimonio pubblico al fine di dare un quadro di riferimento chiaro alle amministrazioni pubbliche, soprattutto in un momento in cui l’agire della pubblica amministrazione è sottoposto a regimi di trasparenza, oltre che di efficacia”.

Per il Movimento 5 stelle, Luca Fantoni ha espresso parere favorevole al Regolamento; ha però posto l’accento “sulla mancanza di una precisa regolamentazione della permuta che finisce quindi col dipendere molto dall’elasticità dell’amministrazione comunale” e ha suggerito di tener conto, nella valutazione dei casi, di aspetti riguardanti migliorie per interventi di efficientamento energetico.

In sede di replica l’assessore Guerzoni ha sottolineato il limitato uso dello strumento della permuta che, in ogni caso, deve essere preceduta da un atto del Consiglio comunale.