Foto: Google Maps

Fonderie cooperative prosegue, secondo il programma previsto, il percorso per mitigare le emissioni odorigene e ridurre l’impatto ambientale dello stabilimento di via Zarlati: nel corso del fermo impianto tra dicembre e gennaio inizierà, infatti, sul camino E26, quello più impattante, l’intervento per abbattere gli odori in uscita e saranno realizzate le tamponature di diverse aperture del fabbricato. Nello stesso periodo, inoltre, l’azienda effettuerà i lavori di incapsulamento di 700 metri quadri di coperture contenenti amianto. La messa in sicurezza è stata prescritta dall’Azienda Usl a seguito del sopralluogo effettuato nelle scorse settimane e l’intervento sarà eseguito con diversi mesi di anticipo rispetto al termine di un anno imposto dalla stessa Ausl.

Il punto sullo stato di avanzamento degli interventi programmati, sui controlli ambientali e sul nuovo piano industriale presentato dall’azienda, con attenzione anche alla situazione occupazionale, in vista della dismissione del sito di via Zarlati e della conseguente bonifica e valorizzazione, è stato fatto nel pomeriggio di lunedì 22 ottobre nel corso dell’incontro al quale hanno partecipato gli assessori all’Ambiente Alessandra Filippi, all’Urbanistica Annamaria Vandelli, al Lavoro Andrea Bosi; la proprietà di Fonderie cooperative, le organizzazioni sindacali e rappresentanti dei comitati e delle associazioni dei cittadini. Nel corso della riunione il Comune di Modena e Fonderie si sono accordati per scrivere nei prossimi mesi un nuovo protocollo d’intesa, conseguente al nuovo piano industriale, nel quale sarà stabilito un cronoprogramma stringente anche per quanto riguarda la dismissione, la bonifica e la valorizzazione dell’area di via Zarlati.

L’assessora Filippi ha confermato, inoltre, che Arpae, come previsto dal programma della campagna di monitoraggio ambientale della qualità dell’aria in prossimità dello stabilimento, installerà all’inizio di novembre e per due settimane una centralina per rilevare i valori degli elementi inquinanti come il benzene.

Rispetto alle sollecitazioni dell’Amministrazione sulla necessità di salvaguardare i posti di lavoro anche dopo la delocalizzazione in Veneto di alcune attività, la proprietà di Fonderie ha ribadito che il livello di occupazione sarà tutelato, tenendo conto anche del previsto il pensionamento di una ventina di lavoratori.