Entro il 2025 i robot creeranno 133 milioni di nuovi posti di lavoro, a fronte dell’automazione di 75 milioni di mansioni. Il saldo sarà positivo per 58 milioni di nuovi posti, purché i lavoratori siano specializzati. Lo dice una ricerca del World Economic Forum diffusa in coincidenza con l’accordo che Cgil Cisl Uil hanno firmato con Confindustria Emilia Area Centro sulla formazione professionale per l’industria 4.0. Con questo termine, lo ricordiamo, si indica una tendenza dell’automazione industriale che integra alcune nuove tecnologie per migliorare le condizioni di lavoro e aumentare la produttività degli impianti.

«Si tratta di una vera e propria rivoluzione industriale (la quarta nella storia) in atto anche a Modena, Bologna e Ferrara, territori di grande tradizione manifatturiera e nei quali si applica questo accordo quadro territoriale – afferma il segretario generale della Cisl Emilia Centrale William Ballotta, uno dei soggetti firmatari – Le opportunità sono grandi perché, attraverso nuovi modelli gestionali, organizzativi e tecnologici, possiamo migliorare la competitività delle nostre imprese e le condizioni di lavoro per migliaia di lavoratori modenesi».

Per la Cisl è indispensabile non farsi trovare impreparati. L’accordo con Confindustria Emilia serve appunto per investire sull’aggiornamento professionale dei lavoratori attraverso la formazione continua.

«Dobbiamo diffondere il più possibile nelle aziende piani formativi che rafforzino le competenze e conoscenze professionali dei lavoratori per renderli sempre più preparati – aggiunge Ballotta – In Germania, dove lo hanno fatto in modo massiccio tra il 2011 e 2016, l’occupazione è aumentata dell’1 per cento annuo. Possiamo farlo anche noi, considerando che il piano nazionale per l’industria 4.0 e la legge di bilancio 2018 concedono un credito d’imposta alle imprese che investono in conoscenza e innovazione».

Il segretario Cisl precisa che l’accordo con Confindustria vale per le aziende prive di una rappresentanza sindacale interna. Nelle altre, infatti, i piani formativi sono concordati tra azienda e delegati sindacali, come previsto dal Testo unico sulla rappresentanza firmato il 10 gennaio 2014. È già stata istituita una commissione paritetica territoriale mista (Confindustria-sindacati) incaricata di esaminare e approvare in tempi brevi i piani formativi trasmessi dalle imprese.

«Abbiamo creato le condizioni per rafforzare e rendere pienamente operativa sul nostro territorio tutta la filiera della conoscenza e innovazione tecnologica. Grazie a questo accordo Modena può continuare a competere in Europa e nel mondo perché investe sulle capacità e competenze dei lavoratori, che – conclude il segretario generale della Cisl Emilia Centrale – rappresentano la principale ricchezza delle nostre imprese».