Il Comune di Reggio Emilia, Farmacie comunali riunite (Fcr) e il Comune di Castelnovo ne’ Monti hanno stipulato un protocollo d’intesa per la promozione dell’inclusività tra i tre enti, con l’obiettivo di condividere buone prassi, conoscenze e contenuti per favorire l’accesso senza ostacoli agli esercizi commerciali.

Il Protocollo prevede infatti lo scambio e la condivisione delle reciproche esperienze maturate nell’ambito dei progetti e delle azioni dirette a migliorare l’inclusività sociale nei rispettivi territori, con particolare riferimento alle barriere architettoniche, per dare la possibilità a tutti i cittadini di fruire liberamente di negozi, ristoranti e attività di intrattenimento. Si vuole così promuovere una collaborazione tra enti per diffondere un nuovo approccio alla disabilità.

“Questo protocollo – dice la presidente di Fcr Annalisa Rabitti – cerca di aumentare il polmone di luoghi disponibili per tutti. Continuiamo a costruire alleanze per cercare di rendere reale il diritto all’accessibilità delle persone con disabilità ad entrare come chiunque altro in ogni luogo”.

“Siamo molto contenti di questa collaborazione – dice il vicesindaco di Castelnovo ne’ Monti Emanuele Ferrari – Abbiamo bisogno di condividere un approccio comune alla durabilità che valorizzi spazi e persone, siamo in cammino su questa strada di accoglienza reciproca a partire anche dalle nostre imperfezioni. Nel nostro contesto urbano, l’esperienza del Comune di Reggio Emilia diventa fondamentale, un punto di partenza imprescindibile per sensibilizzare al problema e trovare soluzioni condivise, nell’ottica della partecipazione autentica per tutti alla vita del paese”.

In particolare, sono due i programmi oggetto di condivisione: da una parte, il progetto promosso da Comune di Reggio Emilia ed Fcr, “Non sono perfetto ma sono accogliente” per migliorare l’accessibilità e la fruibilità dei negozi del centro storico, dall’altra l’obiettivo operativo “Incentivare la realizzazione di piccoli interventi di miglioramento dell’accessibilità dei negozi”, approvato dal Comune di Castelnovo ne’ Monti nel Documento Unico di programmazione 2018-2020.

Il protocollo ha l’obiettivo di creare un percorso di scambio e condivisione per condividere i punti di forza dei rispettivi progetti, al fine di migliorare i due progetti e intervenire in un’ottica di condivisione per il superamento di eventuali criticità.

In base al Protocollo, inoltre, i soggetti firmatari si impegnano in linea programmatica a farsi promotori del progetto “Non sono perfetto ma sono accogliente” nell’ambito provinciale, al fine di diffondere azioni analoghe presso gli altri comuni, e a rendere il marchio un elemento distintivo di una rinnovata sensibilità verso le fragilità.

Il 22 settembre in piazza Prampolini ‘Io sono fuori’ dedicato alla follia in attesa della mostra su Jean Dubuffet

Aspettando la mostra “Jean Dubuffet. L’arte in gioco” di palazzo Magnani, sabato 22 settembre alle 17, in piazza Prampolini, si terranno una serie di eventi dal titolo “Io sono fuori” realizzati dal progetto comunale Reggio città senza barriere in occasione della 13esima Settimana della salute mentale e dei 40 anni dell’approvazione della legge Basaglia. Obiettivo degli appuntamenti è ricreare insieme una comunità viva, reale, contraddittoria, quella che secondo Basaglia può appunto farsi carico della follia e della diversità.

La piazza ospiterà l’assemblea pubblica “Io sono fuori” con gli “esperti per esperienza” finalizzata a dar voce ai diritti ritrovati attraverso la legge 180, alla fragilità che accomuna tutti gli esseri umani, alle esperienze di cambiamento che hanno permesso – ai cosiddetti “matti” – di abbandonare un’identità mortificata dalla maschera della diversità, e di costruire una nuova persona. Tutti saranno invitati a portare parole, immagini, storie vissute, per condividere un percorso dalla differenza alla comunità. Vi sarà inoltre un laboratorio inusuale di disegno collettivo con Art Factory 33. Matteo Razzini regalerà invece contaminazioni poetiche tratte dal suo libro “Dora e il Gentilorco”.

La Legge 180, approvata il 13 maggio 1978 dopo le esperienze innovative di Basaglia a Trieste, di Reggio Emilia e di altri territori, decise la chiusura dei manicomi nei quali l’identità della persona veniva cancellata. La legge Basaglia ha dato vita a una psichiatria senza muri, pubblica e territoriale, ponendo al centro la dignità e la dimensione umana delle persone inserite nel tessuto sociale, perché “in noi la follia esiste ed è presente come la ragione. La follia è una dimensione umana di cui dobbiamo riappropriarci” (F. Basaglia Conferenze brasiliane1979).