“Da sempre le strade sono sinonimo di civiltà, cultura, sviluppo economico. Non a caso gli antichi romani costruivano strade per unire i territori dell’impero, allargando i confini della civiltà ove prima erano solo barbarie. La stessa nostra Sassuolo è nata e si è sviluppata, coi mercati prima ancora che con la ceramica, all’incrocio di due strade: quella per Modena e quella per la montagna. Ma non è guardando al passato che possiamo giustificare l’importanza della bretella che porta il collegamento autostradale a Sassuolo, bensì al futuro”.

“Se ci soffermassimo solo all’attuale produzione di piastrelle e lastre ceramiche, saremmo costretti a constatare un calo di produzione rispetto ai massimi storici e ciò potrebbe indurci a pensare che non sia più necessario arrivare o partire da Sassuolo e che si possano benissimo utilizzare le attuali arterie stradali per connettersi alla rete autostradale. Ma non è così. In primo luogo, la produzione è sì diminuita, ma non nella stessa drastica misura con cui è calata l’occupazione. Meno imprese, con molto meno personale, producono attualmente poco meno; non abbastanza da giustificare il dimezzamento delle strade. Sì, perché il collegamento Modena-Sassuolo è stato pensato e progettato per essere complementare e non sostitutivo della bretella. In sostanza, quando le due strade sono state pensate, sono state ritenute entrambe necessarie; toglierne una significa perciò dimezzare la portata del collegamento verso la rete autostradale e da lì, verso il resto dell’Italia e del mondo. Significherebbe inoltre continuare a caricare una strada che non è in grado di reggere l’enorme traffico che la attraversa: la Modena-Sassuolo, infatti e perennemente intasata, con code e traffico congestionato un paio di volte la settimana.
Ma, dicevamo, è proprio il forte calo dell’occupazione che deve farci pensare ad una nuova strada. Calo dell’occupazione a cui dobbiamo rispondere incentivando le imprese e perciò dobbiamo fare in modo che le imprese siano agevolmente raggiungibili dalla loro clientela, dalla logistica e dagli spedizionieri. Se guardiamo Campogalliano, dove ora si ferma l’autostrada, ha visto nel tempo insediarsi imprese di ogni tipo, non perché vi fossero condizioni particolarmente favorevoli, se non che fosse agevole arrivare e partire. Su tutti valga l’esempio della Coca Cola, attiva fino a qualche anno fa, ma anche spedizionieri, produttori di elettrodomestici e altri. Altro esempio non troppo distante da noi: Philip Morris che ha aperto a Crespellano uno stabilimento per 1200 lavoratori (con picchi di oltre 2000!) ma ha voluto un’uscita sull’autostrada esistente. Sappiamo benissimo che la bretella ha un impatto ambientale, come del resto qualsiasi strada. Crediamo che anche la Modena-Sassuolo intasata, con le auto ferme in coda a motore acceso abbia un forte impatto ambientale. Soprattutto ha un impatto ambientale ogni costruzione: le scuole, l’ospedale, le nostre case; anche quest’aula di consiglio ha un impatto ambientale! I vestiti che portiamo ce l’hanno ed i telefoni che utilizziamo, da cui nessuno però vuole staccarsi. Le nostre auto hanno un impatto ambientale e sarebbe interessante sapere chi questa sera ha pensato di lasciarla a casa prima di venire a parlare di inquinamento e impatto ambientale!
Serve inoltre avere molta onestà, nel fare le presunte analisi costi/benefici, tanto di moda per far credere agli elettori più ingenui di aver agito per il loro interesse. Le analisi costi/benefici, infatti riguardano sempre e soltanto gli enti preposti (Stato, Comune, ecc.) e mai i singoli cittadini. Cittadini che, senza la bretella, vedrebbero diminuire i loro benefici in termini di mobilità ed aumentare i costi in termini di consumo di carburante e tempo perso nelle frequenti code che si formano sulla Modena-Sassuolo”.

“Nel nostro caso, inoltre, la bretella è già stata finanziata, pertanto i cittadini l’hanno già pagata con le tasse versate e si ritroverebbero a pagare due volte, una per la realizzazione e una per i costi provocati dalla mancata realizzazione, per non avere nulla!
Perciò come Lista Civica pensiamo che solo costruendo questa bretella autostradale possiamo avere un futuro, attraendo nuove imprese e creare perciò nuova occupazione!
Inoltre, unitamente alla federazione delle liste civiche provinciali, sosteniamo con ferma convinzione la costruzione della bretella, auspicando che vengano rimossi tutti gli ostacoli che finora sono stati posti da chi fingeva di volerla quando parlava con gli imprenditori, poi nei circoli di partito faceva il contrario, per compiacere agli alleati più sinistri. Perciò faremo tutto il possibile affinché la prossima tornata elettorale comunale e regionale si  trasformi in un referendum tra chi la bretella non la vuole, chi ha finto ma l’ha osteggiata per decenni e chi l’ha sempre voluta, perché non solo io, non solo la nostra lista, ma i cittadini vi dicano che la bretella va fatta al più presto”.

(Sassuolo 2020, Giorgio Barbieri)