foto di Gabriele Tabanelli

Dopo il premio Engaged Cities ricevuto a maggio, arriva un altro riconoscimento per le politiche di innovazione sociale e di partecipazione cittadine. Bologna è tra le tre finaliste per il premio Transformative Action 2018, l’annuncio ufficiale è arrivato al festival Urbact in corso in questi giorni a Lisbona. Qui le motivazioni della scelta.

Il premio Transformative Action seleziona azioni trasformative con un alto livello di innovazione, in grado accelerare il cambiamento socio-culturale, socio-economico e tecnologico nelle città e predilige azioni replicabili in altre aree urbane e con impatti positivi a livello locale o regionale, ispirate ai punti dell’agenda della Dichiarazione Basca. La Dichiarazione, approvata nel 2016 a Lisbona dalla VIII Conferenza sulle città sostenibili aderenti alla European Sustainable Cities Platform, incentiva nuovi percorsi dei centri urbani europei per creare città produttive, sostenibili e resilienti, per un’Europa vivibile ed inclusiva, sottolineando la necessità da parte dei leader di pensare fuori dagli schemi e di trovare modi innovativi di impegnarsi con la società civile per affrontare sfide ambientali, economiche e sociali.
Nella candidatura di Bologna è stato raccontato il percorso avviato nel 2014 con l’adozione del Regolamento sulla collaborazione tra i cittadini e l’amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani, che ha portato alla sottoscrizione di più di 400 Patti di collaborazione; percorso proseguito con la creazione dello spazio web Comunità su Iperbole, dei Laboratori di Quartiere, dell’Ufficio dell’Immaginazione civica all’interno della Fondazione per l’Innovazione Urbana, fino a giungere all’esperienza del bilancio partecipativo, attualmente in corso per il secondo anno consecutivo.
Le altre due città a contendersi il premio di 10 mila euro e il riconoscimento di “Azione Trasformativa dell’anno 2018” sono Ghent e Tirana, scelte con Bologna tra 40 candidature. La cerimonia di premiazione a novembre.