Rapinavano i connazionali armati di pistole e machete: con questa accusa i carabinieri  hanno arrestato nella notte cinque cittadini cinesi. Furti e rapine venivano compiuti con particolare violenza al punto da ricordare le modalità usate dalla mafia cinese. Il blitz è scattato congiuntamente a Napoli, Mestre (Venezia), Padova, Poggio a Caiano (Prato), Campi Bisenzio (Firenze) e Reggio Emilia in esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del Tribunale di Gorizia e di cinque decreti di fermo d’indiziato di delitto emanati dalla Procura della Repubblica di Gorizia. Due soggetti sono destinatari di un doppio provvedimento.

L’operazione, denominata ‘Crimini d’Oriente’, ha permesso di risalire ai presunti responsabili di due rapine in appartamento, a San Pier d’Isonzo (Gorizia) e Mestre, e sette furti e tentativi di furti a Mantova, Milano, Treviso e Rovigo a fabbriche e laboratori tessili di cinesi. Gli indagati, nel corso dei loro raid criminali, utilizzavano armi da fuoco e da taglio, tra cui coltelli a lama lunga, accette e machete e non esitavano a usare violenza sulle vittime, che venivano metodicamente imbavagliate e legate con fascette di plastica. L’indagine si è rivelata particolarmente complessa in considerazione della ritrosia delle vittime, tipica della comunità cinese, a denunciare alle forze dell’ordine i torti subiti, nel timore di andare incontro a ulteriori, gravi ritorsioni. Durante le perquisizioni sono state rinvenute e sequestrate, all’interno di un capannone di Poggio a Caiano, numerose macchine da cucire industriali, provento dei furti compiuti dall’organizzazione criminale.

A Reggio Emilia, i carabinieri del nucleo investigativo del Comando Provinciale carabinieri  nella tarda serata di ieri hanno arrestato un componente della banda, un cittadino cinese 48enne, che riuscito a sottrarsi all’arresto nel blitz della notte aveva trovato rifugio presso un’abitazione di suoi connazionali abitanti a Reggio Emilia, dove è stato localizzato e arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo del Comando Provinciale al termine di una mirata e complessa attività di localizzazione. L’uomo è stato ristretto nel carcere di Reggio Emilia.