La scorsa notte, personale della Squadra Volante ha tratto in arresto in flagranza di reato un cittadino albanese di 26 anni per tentato furto in abitazione, in concorso con un altro soggetto da identificare, e per essere rientrato nel territorio nazionale dopo un provvedimento di espulsione.

Intorno all’una di notte, gli agenti sono intervenuti, su segnalazione pervenuta alla linea di emergenza 112NUE, nel quartiere Amendola, per un furto in atto all’interno di un’abitazione, i cui proprietari si trovavano in ferie. I due soggetti sono stati notati dai residenti mentre si aggiravano in zona, intenti ad individuare l’appartamento da colpire. Uno si era poi arrampicato su un balcone posto al primo piano mentre l’altro era rimasto nel giardino fungendo da “palo”, accovacciato dietro ad un cespuglio. La loro azione è stata interrotta dall’arrivo di due Volanti della Polizia di Stato, che sono riuscite ad agguantare il malvivente mentre si stava calando dal terrazzino, intento a darsi alla fuga. Il giovane è stato trovato in possesso di un cacciavite di grandi dimensioni e di una torcia sottoposti a sequestro. Gli operatori di Polizia, mediante una scala, sono riusciti a raggiungere l’abitazione dove hanno potuto rilevare i segni di effrazione su due infissi e si sono adoperati per ripristinarne la chiusura.

Accompagnato in Questura per gli accertamenti del caso, sono emersi diversi precedenti a carico dell’albanese. Espulso coattivamente nel giugno 2017, con accompagnamento alla frontiera e imbarco su un volo diretto per l’Albania, era stato disposto nei suoi confronti un divieto di reingresso nel territorio dello Stato per la durata di 5 anni. L’uomo è stato trattenuto nelle camere di sicurezza della locale Questura, come disposto dal Magistrato di turno, in attesa di essere processato in mattinata con rito direttissimo. Sono in corso accertamenti volti ad identificare il complice dileguatosi alla vista delle Volanti.

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Sempre la scorsa notte, la Squadra Volante ha tratto in arresto anche un cittadino marocchino di 42 anni, per tentato furto aggravato e per resistenza a Pubblico Ufficiale. Intorno alle ore 5.30, transitando in piazza Giovani di Tien An Men, gli agenti hanno notato un individuo intento a rovistare all’interno dell’abitacolo di un furgone parcheggiato. Accortosi della presenza della Volante, si è dato a precipitosa a fuga cercando di occultare alcuni oggetti. Inseguito dagli operatori di Polizia è stato bloccato con non poca difficoltà nei giardini adiacenti la suddetta piazza. L’uomo è stato trovato in possesso di una chiave inglese cosiddetta “a pappagallo”, che è stata posta sotto sequestro, e di alcuni oggetti fra cui due paia di occhiali, un ombrello, una custodia di uno stereo e uno smartphone, precedentemente prelevati dal furgone. Il malvivente, accompagnato in Questura per le pratiche di rito, dalle quali sono emersi precedenti penali e di Polizia per reati contro il patrimonio, violenza e minaccia a P.U., stupefacenti, immigrazione clandestina, è stato trattenuto presso le celle di sicurezza, come disposto dal Magistrato di turno, in attesa del processo con rito direttissimo.

Il marocchino è stato anche segnalato all’Autorità Giudiziaria per possesso ingiustificato di strumenti atti allo scasso e per inottemperanza all’Ordine del Questore di lasciare il territorio nazionale, provvedimento emesso lo scorso 20 giugno.

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Personale della Squadra Mobile ha dato invece esecuzione all’Ordinanza, disposta dal G.I.P. del Tribunale di Modena, che prevede la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel territorio di Modena nei confronti di un cittadino tunisino di 23 anni, regolare sul territorio nazionale. Il ragazzo è indagato in relazione a due spaccate avvenute a Modena ai danni di altrettanti esercizi commerciali, un ristorante in zona via Staffette Partigiane ed un negozio di parrucchiere in via Schiocchi. Nel primo caso, era stata forzata una finestra per accedere all’interno del locale ed asportare il contenuto del registratore di cassa unitamente a un computer portatile, nel secondo episodio, era stata sfondata la vetrina dell’esercizio con il coperchio di un tombino e asportato il fondo cassa.