Il Consiglio dell’Unione delle Terre d’Argine nella seduta di mercoledì 18 luglio ha approvato il Piano di Zona per la Salute e il Benessere sociale 2018-2020 relativo al Distretto di Carpi e il Piano Attuativo di questo strumento programmatorio degli interventi socio-sanitari. L’assessore a Sanità e Sociale dell’ente associato Alberto Bellelli ha ricordato il grande lavoro preparatorio fatto nei mesi scorsi, molto partecipato, e il fatto che rispetto ai Piani di Zona del recente passato questo abbia un impianto radicalmente differente, “con strumenti nuovi che cercano di incarnare nuovi obiettivi per rispondere a nuove domande e bisogni. Base di tutto è l’integrazione, tra piano sociale e sanitario, tra diversi enti, tra istituzioni e Terzo settore. Il Distretto – ha spiegato Bellelli – è l’unità di misura della programmazione di fronte ad una comunità che è cambiata e il Piano è uno strumento vivo che fotografa anche l’esperienza fatta in questi territori”.

La responsabile dell’Ufficio di Piano Paola Elisa Rossetti ha dal canto suo rimarcato quanto si è fatto sul piano della partecipazione e del confronto per approntare questo corposo documento, “che prova a ragionare non per singoli interventi ma per politiche, cambiando la Regione così totalmente l’approccio”. Rossetti ha a seguire in breve delineato le diverse scelte strategiche comprese in questo strumento programmatorio, e che si esplicitano in 36 schede, e ha infine illustrato i numeri principali del Piano triennale: 42,1 milioni di euro in totale, di cui 15,3 versati dall’Unione delle Terre d’Argine, 8,9 dagli utenti, circa 10 dalla Regione attraverso il Fondo per la Non autosufficienza.

Nel corso del dibattito è intervenuta in primis la consigliera Monica Medici (Movimento 5 Stelle), che ha criticato le cifre stanziate per alcuni interventi e l’utilizzo di indicatori di risultato non sempre adatti a suo parere a definire l’efficacia dell’azione svolta. Hanno preso la parola poi Roberto Benatti (Forza Italia), che ha segnalato come nel tempo si siano mostrate nuove situazioni di povertà e ha chiesto più trasparenza negli atti pubblici relativi a questi strumenti e il collega Ruggero Consarino (Pd), che invece ha sottolineato la dinamicità e adattabilità sociale del Piano di Zona e la virtuosità del rapporto tra Unione e Azienda Usl nella cura della persona. E se Anna Azzi di Carpi Futura ha invece rilevato la mancanza di un riferimento ad un hospice nel Piano e il coinvolgimento del Consiglio le colleghe del Pd Monia Mussini e Daniela Tebasti hanno invece ricordato il grande lavoro preparatorio fatto per scrivere questo Piano e l’invito fatto sempre a tutti i membri del Consiglio dell’ente associato ai diversi incontri preparatori svoltisi nei mesi scorsi.

In sede di replica Paola Elisa Rossetti ha ricordato come l’Azienda Usl non abbia ancora una contabilità distrettuale, almeno fino al prossimo Piano Attuativo 2019, e che le schede del Piano non racchiudano tutte le risorse previste in altri contesti. “Non è facile costruire indicatori regionali nel sociale, il Consuntivo 2018 lo tratteremo nei prossimi mesi, questo è un Preventivo: puntiamo infine ad un monitoraggio semestrale dei diversi indicatori”.

La Direttrice del Distretto Sanitario Stefania Ascari ha poi puntualizzato come molti medici ed operatori dei servizi sanitari abbiano preso parte ai diversi incontri preparatori del Piano triennale e che rispetto all’hospice per le cure palliative l’Azienda ha dato la sua disponibilità alla gestione. L’assessore Bellelli ha infine anch’egli replicato agli intervenuti nel corso del dibattito in particolare sul tema delle case famiglia per anziani e del rapporto con il privato in questo settore. “Non dev’essere comunque questo Piano di Zona – ha concluso – un campo di battaglia tra le forze politiche, senza vere alternative da presentare”.

Dopo le dichiarazioni di voto la delibera relativa al Piano di Zona 2018-2020 è stata votata dal gruppo Pd e da Noi Lista Civica, astenuti gli altri gruppi.