Nella giornata di ieri è venuto a mancare don Aronne Magni, figura essenziale per il Centro Sportivo Italiano: classe 1925, nato a Magreta, “il don” è stato l’ideatore delle olimpiadi invernali per il clero che per anni si sono svolte sulle piste dell’Appennino Modenese. Una tradizione non solo per i sacerdoti ma per tutto il paese di Sestola, tanto da diventare Campionato nazionale di slalom gigante, fondo e ciaspolada per soli atleti con la tonaca.

Stefano Gobbi, presidente del CSI Modena, lo ricorda così: “Il don ha accompagnato tutta la storia del nostro Comitato, dalla sua fondazione nel 1946. Appassionato sportivo, formatore di intere generazioni di allenatori e dirigenti, protagonista di una pastorale dello sport che oggi pervade la nostra Diocesi. Uomo responsabile, severo, a volte burbero, pragmaticamente matematico ma di un umanesimo profondo… Senza figure come la sua, lo sport cattolico modenese sarebbe primitivo, poco serio, dimentico di essere parte fondante del processo educativo dei nostri territori. Preferisco ricordare l’uomo, l’Aronne, nei congressi del CSI locale, regionale e nazionale, nelle premiazioni di tanti tornei della montagna, al corso residenziale di allenatori di Palagano. Protagonista insieme a don Mario, a don Gianni e a Stefano Prampolini del trasferimento della sede CSI alla Città dei Ragazzi, il luogo in cui è cresciuta la vita pastorale di Modena (e non solo). Quello stesso Aronne che porta in giro i ragazzi con la sua macchina, che scrive sul giornalino “La Secchia” e che come ha sempre fatto lancia il “sasso nello stagno”, per smuovere l’onda delle coscienze attraverso lo sport. Uno sport che lui ha visto cambiare radicalmente e che ha sempre cercato di capire anche nei suoi repentini mutamenti, consapevole che ne cambiano le forme ma non la sostanza. Il CSI ha avuto la fortuna di averlo come promotore, parroco, dirigente, consulente ecclesiastico: noi abbiamo avuto la fortuna di avere le radici ben piantate, proprio grazie alle persone come il don. Caro don, saluta tutti gli amici del CSI che ora incontrerai di nuovo e ringraziarli per avere sempre scommesso sullo sport e sui giovani”.