Al via un corso di formazione esperienziale rivolto a sedici giovani tra 18 e 35 anni che si terrà a Montefredente (San Benedetto Val di Sambro) a luglio e settembre.

La sfida del turismo lento continua ad essere quella su cui l’Appennino bolognese investe di più: a Montefredente (San Benedetto Val di Sambro) l’associazione di promozione sociale YODA in collaborazione con Asp Città di Bologna, SPRAR, Open Group e il patrocinio di Città metropolitana di Bologna, Università di Bologna, Unione dell’Appennino bolognese e Comune di San Benedetto organizza un corso di formazione esperienziale rivolto a sedici giovani tra 18 e 35 anni: un percorso di studio, analisi e valorizzazione territoriale sul turismo sostenibile, che può rappresentare una forma innovativa di inclusione sociale ed economica, nonché di incontro e dialogo interculturale.

Il nome completo del corso è “Il turismo sostenibile in chiave interculturale. Corso di formazione esperienziale su sviluppo turistico e ospitalità interculturale nell’Appennino bolognese”: un’occasione formativa che cerca di coniugare lo sviluppo responsabile dei territori con il tema dell’integrazione e dell’inclusione lavorativa dei nuovi arrivati.

“Un corso pensato espressamente per la valorizzazione di quei territori che esclusi dai circuiti turistici convenzionali” spiegano gli organizzatori: “sono i luoghi della montagna che che conservano l’autenticità delle tradizioni e del paesaggio naturale, e in cui è possibile intervenire promuovendo nuove forme di imprenditorialità turistica che ne valorizzino le ricchezze”.

Il corso prevede un costo di 60 € per i pasti e il pernottamento, si concentra in quattro fine settimana (uno a luglio e tre a settembre) e darà ai partecipanti l’opportunità di incontrare diversi esperti e conoscere progetti innovativi che basano la loro attività sul potenziale della montagna. Le candidature dovranno pervenire entro il 24 giugno 2018 tramite il modulo presente sul sito

Corso di formazione esperienziale su sviluppo turistico e ospitalità interculturale nell’Appennino bolognese