Bologna attrae e la popolazione in città continua a crescere, come ci ha raccontato l’ultimo studio sul fenomeno dei flussi migratori. E che sotto le Due Torri si stia bene lo conferma anche il calo dei concittadini che decidono di fare la valigia ed emigrare all’estero: nel 2017 sono stati 953, contro i 985 al 2016, anno in cui si è si è registrato il più elevato numero di italiani con un biglietto di sola andata da Bologna per l’estero a seguito della accelerazione di espatri registrata a partire dal 2008.

Chi emigra da Bologna all’estero è giovane, anche perché alla base di questa scelta ci sono spesso motivi professionali o di studio: negli ultimi cinque anni la metà dei 4.300 italiani provenienti da Bologna che hanno scelto di andare a vivere oltre confine non supera i 32,5 anni di età. Gli adulti emigrati all’estero che hanno tra i 30 e i 44 anni sfiorano il 41% del totale degli espatriati. Nell’ultimo quinquennio, sul podio delle destinazioni preferite ci sono Regno Unito (1.032), Stati Uniti (366) e Francia (358). Seguono la Germania (322), la Spagna (301) e la Svizzera (284).
Sono alcuni degli aspetti emersi dalloallo studio sui bolognesi residenti all’estero al 31 dicembre 2017, elaborato dall’Ufficio di Statistica del Comune di Bologna che ha anche analizzato le principali caratteristiche degli iscritti all’Anagrafe dei cittadini Italiani Residenti all’Estero (AIRE) del Comune.
“I dati che presentiamo oggi confermano la nostra grande capacità di attrazione di nuovi residenti – afferma l’assessore comunale al bilancio, Davide Conte -. L’obiettivo non deve essere primeggiare sul dato di chi entra/chi esce, attrazione/emigrazione, ma sulla capacità di far girare le persone: tante che arrivano va bene, e va bene anche tante che escono, e velocemente. Fare circuito. Un dato tra tutti: la quota degli emigrati per lavoro nella fascia di età 30-44 anni si concentra nei paesi europei – conclude l’assessore a testimonianza del fatto che esiste un profilo europeo di lavoratore professionista. Noi dobbiamo lavorare su questo aspetto rendendoci attrattivi”.

L’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) di Bologna
Sono 18.420 (+6,5%, oltre un migliaio in più nell’ultimo anno) gli italiani residenti all’estero iscritti all’AIRE di Bologna al 31 dicembre 2017: gli uomini sono 9.569 contro 8.851 donne. Si tratta del complesso dei cittadini bolognesi abitualmente dimoranti all’estero perché vi si sono trasferiti nel corso degli anni o perché figli di bolognesi che vivono oltre confine. L’AIRE è stata istituita con la legge 470 del 1988 ed è il registro dei cittadini italiani che risiedono in un paese straniero per un periodo superiore ai 12 mesi. L’iscrizione all’AIRE è un diritto-dovere del cittadino e dà la possibilità di usufruire di una serie di servizi forniti dalle rappresentanze consolari, nonché di esercitare il diritto di voto per elezioni politiche e referendum. Quasi l’80% dei bolognesi residenti all’estero si concentra in 15 nazioni: Regno Unito (2.356), Brasile (1.917), Stati Uniti (1.634), Francia (1.523), Svizzera (1.288), Germania (1.248), Spagna (1.183), Argentina (1.104), Belgio (543), Australia (397), Paesi Bassi (307), Venezuela (306), Cile (296), Grecia (288) e Repubblica Sudafricana (224).Dei 18.420 bolognesi residenti all’estero, i giovanissimi fino a 14 anni sono il 18,5% mentre gli over 64 sono solo il 13,4%. I giovani tra i 15 e i 29 anni sono il 16,6% e quelli che hanno tra i 30 e i 44 anni rappresentano il 26,6%. Complessivamente i giovani e adulti tra i 15 e i 44 anni sono il 43,2%. I maggiorenni aventi diritto al voto sono 14.342, cioè il 77,9% degli iscritti all’AIRE del Comune di Bologna.
Tra le principali comunità italiane all’estero, quelle più giovani (con un’età media decisamente inferiore a quella dei bolognesi rimasti in città) si trovano nei Paesi Bassi (33,1 anni), nel Regno Unito (33,3), in Belgio (34,8), in Francia (36,3) in Germania (37,2), in Spagna (38,5) e in Australia (39,1). Le età medie più elevate si registrano invece tra gli italiani residenti in Venezuela (49,4 anni) e in Argentina (45,8).