L’Emilia-Romagna, leader in ambito italiano ed europeo per i prodotti di qualità – con un paniere di 44 tra specialità Dop (Denominazione di origine protetta) e Igp (Indicazione geografica protetta) – si candida a diventare uno dei principali hub protagonisti sulla scena internazionale nei temi della ricerca, dell’innovazione e, più in generale, delle politiche in campo agroalimentare. Un obiettivo in grado al tempo stesso di valorizzare il territorio, con la rete delle università e dei centri di ricerca, e le eccellenze imprenditoriali.

È la sfida lanciata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, a conclusione dei lavori del convegno “Food R-Evolution Made in Italy: Making the Best Better”, organizzato da Aster Emilia-Romagna, in collaborazione con il Cluster tecnologico nazionale Agrifood e Federalimentare, nel quadro del World Food Research & Innovation Forum, la piattaforma internazionale permanente di confronto sui temi della food security, food safety & sustainability avviata dalla Regione in occasione dell’Expo 2015 di Milano.

L’incontro si è svolto oggi nella giornata di apertura di Cibus, il salone internazionale dell’alimentazione in programma al quartiere fieristico di Parma fino a giovedì prossimo. Sono intervenuti, tra gli altri, il viceministro delle Politiche agricole, Andrea Oliviero, i presidenti di Federalimentare, Luigi Scordamaglia, e Fiere di Parma, Gian Domenico Auricchio, e il vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro.

“Attraverso il World Food Research & Innovation Forum- ha sottolineato Bonaccini- e a confronti come quello odierno cerchiamo di rispondere alle sfide future in campo agroalimentare, discutendo con esperti da tutto il mondo sulle nuove frontiere della ricerca e dell’innovazione e coinvolgendo tutti gli attori del sistema. Oggi si è parlato di biotecnologie innovative e della loro capacità di affrontare bisogni emergenti: innovazioni che nei prossimi anni avranno un impatto significativo sulle produzioni agricole e sull’intero sistema agroalimentare. Nel prossimo futuro- ha proseguito il presidente- la produzione e il consumo di cibo saranno inevitabilmente sempre più legati alla sostenibilità e alla sicurezza alimentare, insieme alla capacità di rispondere alla crescente richiesta di alimenti in grado di assicurare una dimensione salutistica che identifica nel cibo un fattore cruciale nella prevenzione di malattie e nel mantenimento dello stato di salute e benessere”.

Nel suo intervento Bonaccini ha ricordato le principali tappe del percorso avviato con il World Food Research & Innovation Forum, che dopo l’esordio all’Expo milanese ha conosciuto un altro importante momento di dialogo e confronto nel novembre scorso, in Cina, nel quadro della missione istituzionale della Regione nel grande Paese asiatico. Una missione nel solco della “Nuova via della seta” che ha portato alla firma di un accordo con la Regione del Guandong su alcuni temi strategici come sicurezza e tracciabilità agroalimentare, promozione delle eccellenze, internazionalizzazione del sistema fieristico. Un’intesa che fa seguito ad analoghe iniziative, allargate alla difesa dell’ambiente, alla lotta ai cambiamenti climatici e a processi produttivi sostenibili anche in agricoltura, con lo Stato Usa della California e quello sudafricano del Gauteng.

“L’obiettivo è quello di consolidare i risultati ottenuti con l’avvio di un’iniziativa che ha dimostrato di avere le potenzialità per renderci protagonisti in Europa e nel mondo sui temi della ricerca e delle politiche in campo agroalimentare- ha concluso Bonaccini-. In quest’ottica, la Regione sta portando avanti un piano per la realizzazione di infrastrutture, reti e ricerca a sostegno dei progetti dell’innovazione e dell’internazionalizzazione delle imprese. Vogliamo continuare ad essere un territorio in grado di creare prodotti apprezzati a livello mondiale e attrattivo anche per gli investitori esteri, per contribuire da protagonisti alla futura R-Evolution del cibo”.

A margine del convegno è intervenuta anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli: “La principale sfida che abbiamo davanti è saper coniugare il rispetto della nostra grande tradizione in campo alimentare, fatta di altissima qualità e distintività delle produzioni, con la sicurezza e le nuove richieste dei consumatori. Senza dimenticare l’urgenza di dare risposte adeguate alla grande questione del cambiamento climatico. Proprio per questo- conclude Caselli- stiamo investendo decine di milioni di euro del nostro Piano di sviluppo rurale in azioni di  ricerca e negli investimenti innovativi”.