40 anni di Legge Basaglia, da un mondo chiuso all’interno delle mura del manicomio a una società che si voleva partecipe e solidale. Il 13 maggio 1978 fu promulgata una legge che si riprometteva di rivoluzionare l’assistenza psichiatrica e rifondarla su basi completamente nuove: dall’Ospedale Psichiatrico, la cui abolizione rappresenta ancora un’esperienza unica al mondo, alla Psichiatria di comunità, fondata sulla diffusione dei servizi sul territorio. Quarant’anni fa si concludeva l’esperienza degli ospedali psichiatrici italiani e, fra questi, dell’Istituto San Lazzaro di Reggio Emilia: centro di studio e di ricerca a fine ‘800, ma anche testimone dell’arretratezza con cui nel XX secolo il nostro Paese affrontava il tema della cura della malattia mentale.

Con l’obiettivo di ricordare a tutti il profondo cambiamento apportato dalla Legge Basaglia, che prima ancora di essere una riforma sanitaria ha rappresentato un fatto di rispetto della dignità umana e per fare il punto sullo stato di applicazione di quella legge, venerdì, 11 Maggio 2018 dalle ore 8.30 alle ore 13 nella Sala del Tricolore del Comune di Reggio Emilia (Piazza Prampolini, 1) si terrà un convegno, aperto alla cittadinanza, dal titolo “Legge 180/78. Per una società senza manicomi”. L’evento sarà svolto con il contributo di storici, operatori, utenti, familiari e rappresentanti delle istituzioni oggi che anche altre istituzioni “totali” come l’Opg sono state superate, ma parole come coesione sociale e rispetto della diversità non sono da dare per scontate. La partecipazione è gratuita. Oltre al convegno in Sala del Tricolore, che è stato presentato questa mattina nella Sala Rossa del Comune di Reggio Emilia, sono tanti gli appuntamenti dedicati al tema che si svolgeranno nel mese di maggio nel parco del San Lazzaro, al Museo di storia della Psichiatria, ai Musei Civici e al Teatro Cavallerizza.

Con la Legge 180 si è aperta una pagina del tutto nuova di Psichiatria di comunità. “Fu un cambiamento epocale – spiega Gaddomaria Grassi, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze patologiche dell’Ausl Irccs di Reggio Emilia -. Per due secoli la psichiatria era stata incentrata sul Manicomio. All’improvviso cambiò tutto non solo dal punto di vista organizzativo, ma in special modo sul lato del riconoscimento dei diritti dell’uomo. Fu una conquista di civiltà. Si passò da una netta separazione tra i sani e i malati a un sistema di cura personalizzato e in grado di accogliere ogni forma di diversità”. “Questo anniversario – sottolinea Cristina Marchesi, direttore Sanitario dell’Azienda Usl, è un momento importante per fare una riflessione sull’attualità di quei valori di riferimento della Legge 180. Ci sono ancora molte sfide da affrontare, ma lo faremo con piacere e insieme con le altre istituzioni”.

“Certo Reggio Emilia è stata ed è città di avanguardia per condizioni materiali, professionali e politiche, in tema di psichiatria e attuazione della legge 180. Ma l’iniziativa che presentiamo non sarà un fatto meramente celebrativo in occasione del quarantennale della legge – mette in evidenza il vicesindaco e assessore al Welfare Matteo Sassi – bensì un palinsesto di riflessione e di analisi critica rispetto all’oggi, alla realtà attuale e al cammino compiuto sino ad ora dai nostri servizi psichiatrici e di salute mentale, alla sensibilità sociale e culturale rispetto a questi temi. L’intento del comitato promotore, che raccoglie istituzioni pubbliche e volontari, è che il quarantennale della legge 180 – una legge che ha portato al superamento dei manicomi, della costrizione e dell’autoritarismo verso i ricoverati facendo dell’Italia un modello internazionale, con importanti attuazioni in particolare negli ultimi 20 anni – sia insomma prima di tutto una occasione per discutere con uno ‘sguardo lungo’, con una tensione verso il futuro, come merita questa legge, che è di straordinario valore e attualità”.

 

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Sono 11mila le persone adulte che a Reggio e Provincia ogni anno hanno un contatto con i Servizi del Dipartimento di Salute Mentale. A oggi le persone prese in carico sono circa 7mila. Sul nostro territorio ci sono nr 7 Centri di Salute Mentale (2 a Reggio e 1 in ogni altro distretto). Si tratta di strutture ambulatoriali senza letti. A Reggio oltre che nei Centri di Salute mentale, l’attività per problematiche psichiatriche si svolge anche nelle Case della Salute. Infine si possono contare nr 6 strutture residenziali psichiatriche con al massimo 15 posti letto (tre a Reggio, 1 a Guastalla, 1 a Scandiano e 1 a Castelnovo Ne’ Monti).

I tipi di patologia trattati vanno dai disturbi lievi come ansia, attacchi di panico, e piccole depressioni a quelli che coinvolgono aspetti psicotici come schizofrenia e disturbi bipolari, a disturbi della personalità a dipendenze da uso di sostanze.