Non poteva certo immaginare che a distanza di oltre un anno i Carabinieri di Cavriago avrebbero bussato alla sua porta per sequestrarle lo smartphone che lei ha dichiarato di aver acquistato in internet e che invece era stato rubato dall’auto di una 30enne reggiana. Attraverso il tracciamento del codice IMEI, ovvero la carta d’identità dei cellulari, i carabinieri della stazione di Cavriago sono risaliti all’utilizzatrice dello smartphone rubato, risultata essere una casalinga 38enne di Cavriago. Con l’accusa di ricettazione i militari hanno così denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia la donna recuperando lo smartphone rubato alla 30enne reggiana a cui è stato poi restituito.

La derubata non aveva configurato un App che gli consentisse di tracciare e quindi ritrovare il suo cellulare ma è ugualmente tornata in possesso del suo smartphone della Samsung grazie alle indagini tecniche condotte dai carabinieri della stazione di Cavriago. A seguito della denuncia del furto dello smartphone, sottratto alla donna nel febbraio dell’anno scorso da ignoti ladri che l’avevano rubato dall’interno della sua autovettura, i Carabinieri richiedevano ed ottenevano dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale reggiano l’acquisizione dei tabulati del traffico telefonico successivamente al furto che risultava essere stato associato ad una scheda telefonica intestata ad una donna reggiana. Le ulteriori attività investigative venivano quindi eseguite dai Carabinieri di Cavriago attraverso l’avvio dei dovuti accertamenti per appurare l’effettiva esistenza dell’intestatario dell’utenza telefonica e soprattutto stabilire se la stessa avesse in uso il numero e quindi lo smartphone rubato. I riscontri investigativi dei carabinieri di Cavriago portavano ad accertare che l’utenza era ancora in uso alla donna. I militari, forti del decreto di perquisizione emesso dalla Procura reggiana concorde con gli esiti investigativi, facevano quindi “visita” alla donna che saputo i motivi della presenza dei carabinieri consegnava spontaneamente lo smartphone risultato dal riscontro con il codice IMEI essere quello rubato alla 30enne reggiana. “L’ho acquistato in internet!”. Questa la giustificazione della casalinga non certamente esaustiva a fronte della denuncia di furto sporta dalla derubata ed in possesso dei carabinieri che quindi procedevano al sequestro del dispositivo per la successiva restituzione alla derubata ed alla conseguente denuncia per ricettazione operata nei confronti della 38enne reggiana.