La Polizia di Stato, al termine di articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, ha localizzato ed arrestato A.F., latitante, condannato per omicidio, preterintenzionale, di Marco Davoli. Quest’ultimo, dopo 11 giorni di ricovero all’ospedale di Reggio Emilia, morì a causa delle conseguenze di un violento pugno sferratogli da A.F. nel corso di un litigio per futili motivi.

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Il 9 settembre del 2013, nel corso di un litigio per futili motivi, A.F., sferrò un pugno al cinquantatreenne Marco Davoli; a causa di quel pugno Davoli venne ricoverato presso l’ospedale di Reggio Emilia dove morì dopo undici giorni.

Le indagini della Squadra Mobile reggiana consentirono, in brevissimo tempo, di individuare in A.F. l’autore dell’episodio. Il giovane, nato nella Repubblica Dominicana ma con passaporto italiano, veniva deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di omicidio preterintenzionale.

Il Tribunale di Reggio Emilia, all’esito del processo, condannò A.F. alla pena di anni 6 e 8 mesi per l’omicidio di Davoli; la pena divenne irrevocabile dal 9 giugno 2017. Da quel giorno, però, A.F. si è reso irreperibile e, di fatto, latitante. La Squadra Mobile, con tenacia, coordinata dal Sostituto procuratore dott.ssa Salvi, ha iniziato un meticoloso lavoro volto a rintracciare il latitante. Sabato scorso 28 aprile, la svolta. Gli investigatori della Squadra Mobile reggiana, ritenendo di avere individuato il latitante presso il Comune di Sand Donà di Piave in Provincia di Venezia, sono partiti alla volta della laguna dove sono stati raggiunti dai colleghi della Squadra Mobile di Venezia.

L’appostamento, prolungato, presso le abitazioni di due donne dominicane ha consentito, intorno alle 14, di individuare e bloccare A.F.. L’uomo è stato immediatamente arrestato e condotto in carcere a Venezia dove dovrà scontare la pena inflittagli dal Tribunale reggiano.

La Polizia di Stato è riuscita, così, a mantenere la promessa fatta alla madre di Marco Davoli: la cattura dell’uomo responsabile della morte di suo figlio. Nella mattinata odierna la donna è stata ricevuta dal signor Questore Sbordone, al quale la donna ha manifestato la riconoscenza per il lavoro svolto da Polizia di Stato e Procura della Repubblica.