È stato approvato oggi dal Consiglio di Amministrazione dell’Università di Bologna il Bilancio Consuntivo 2017. Il testo conferma l’andamento positivo dei risultati della gestione dell’Ateneo, con un risultato netto pari a +9,2 milioni di euro, che corrisponde ad una crescita del 17% rispetto al risultato dell’esercizio 2016.

Un miglioramento dei risultati della gestione legato all’aumento dei proventi operativi, che arrivano a 654,5 milioni di euro, crescendo di oltre 5 milioni rispetto all’esercizio 2016 (+1%). In particolare, crescono sia i proventi propri (+2%) che i contributi di terzi (+1%), soprattutto grazie alla capacità dell’Alma Mater di attrarre maggiori risorse da enti pubblici e privati.

Particolarmente positivo è il bilancio dell’attività di ricerca dell’Ateneo. Le contabilizzazioni intervenute nel corso della gestione 2017 con riferimento alle entrate di competenza, escludendo le operazioni di risconto economico, fanno registrare un aumento di circa 7 milioni di euro rispetto al 2016. Crescita, questa, riconducibile a maggiori proventi sia da ricerche commissionate e dal trasferimento tecnologico (+4,6 milioni di euro; +20% rispetto al 2016) che da finanziamenti competitivi (+2,4 milioni di euro; +8% rispetto al 2016).

Passando al capitolo Personale Tecnico-Amministrativo, si registra una consistente riduzione dei costi legati al personale a tempo determinato, quasi dimezzati (-49%) grazie al forte impegno dell’Ateneo sulle stabilizzazioni, che ha portato nel corso degli ultimi due anni alla loro rilevante diminuzione (-84 unità) per assunzione nel ruolo a tempo indeterminato. Nel 2017, il personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato mostra un flusso tra assunzioni (139) e cessazioni (83) ampiamente positivo (+56), a cui consegue un incremento del 2% dei costi a bilancio rispetto al 2016.

Crescono del 2% rispetto allo scorso anno le spese per il sostegno agli studenti, tra cui figurano quelle per il dottorato e i medici in formazione specialistica, i viaggi di istruzione e le iniziative culturali studentesche. E crescono anche i costi per il diritto allo studio (+5%), grazie soprattutto all’aumento dei tirocini formativi e di altre borse di studio e premi.