Continuano incessanti le operazioni di servizio delle Fiamme Gialle reggiane tese al contrasto del fenomeno della contraffazione che, nella circostanza, hanno preso in esame le attività commerciali di espositori intervenuti presso la nota “Mostra scambio” organizzata dal club C.A.M.E.R. di Reggio Emilia.
L’attività investigativa ha consentito di individuare alcuni soggetti dediti alla produzione e alla successiva vendita di accessori e capi di abbigliamento riportanti gli stemmi delle più note case automobilistiche e motociclistiche presenti sul mercato, i quali detenevano e ponevano in vendita ingenti quantitativi di prodotti recanti marchi contraffatti.

In tale contesto i militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Reggio Emilia, hanno
individuato e posto sotto sequestro oltre 2.000 prodotti recanti marchi contraffatti e denunciato all’Autorità Giudiziaria una cinquantenne italiana, originaria di Bergamo, per ricettazione e commercio di prodotti con marchi falsi.
Le successive investigazioni, volte a ricostruire l’intera filiera del falso ed il centro di produzione, hanno portato ad eseguire, in collaborazione con altri Reparti del Corpo territorialmente competenti e coordinati dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, ulteriori perquisizioni in Provincia di Bergamo, grazie alle quali è stato individuato un laboratorio attrezzato e macchinari per la riproduzione e stampigliatura dei marchi contraffatti, oltre a circa 150 clichè istallati su supporti informatici i quali, una volta applicati mediante apposita strumentazione elettronica, avrebbero creato il prodotto finito idoneo alla vendita.
La merce sequestrata, se immessa nel mercato, avrebbe garantito illeciti profitti per oltre 80.000 euro con implicazioni anche per la salute pubblica, in quanto priva di ogni garanzia in termini di sicurezza dei prodotti.
L’intervento si colloca nell’ambito della missione istituzionale della Guardia di Finanza, finalizzata alla tutela del mercato dei beni e dei servizi, alla salvaguardia dei marchi nonché al contrasto di tutte le condotte illecite che minacciano il “made in Italy”, realizzata mediante una costante azione di controllo economico del territorio.