Venerdì 20 Aprile, il Comune di Castel Maggiore commemorerà i Carabinieri Umberto Erriu e Cataldo Stasi. Il 20 Aprile 1988 l’assassinio dei Carabinieri Umberto Erriu e Cataldo Stasi ad opera della “banda della uno bianca”, in un agguato che ha lasciato una traccia indelebile nella memoria collettiva di Castel Maggiore.

Il Comune, unitamente all’Arma dei Carabinieri e all’Unità Pastorale di Castel Maggiore, nel 30° anniversario li ricorda alle ore 18.00 con una Messa in suffragio presso la Chiesa di S. Bartolomeo, in Piazza Amendola.
A seguire, alle ore 19.00 sul luogo dell’eccidio, in Via Gramsci presso la Stazione ferroviaria, un momento di raccoglimento accompagnerà gli Onori militari resi dal picchetto dell’Arma.
Il ricordo dei due giovani militari (24 anni Erriu, 22 anni Stasi) unirà, oltre al Sindaco di Castel Maggiore, i familiari, i vertici dei Carabinieri (oltre al Comandante Generale Gen. Nistri, il Comandante Interregionale Carabinieri “Vittorio Veneto” Gen. Visone, il Comandante Legione  Emilia Romagna Gen. Fischione, il Comandante Provinciale Col. Giardina), le rappresentanze istituzionali di Magistratura, Prefettura, Questura, Forze Armate, Città Metropolitana di Bologna.
A Castel Maggiore la banda della Uno Bianca ha perpetrato anche un’altra impresa criminale: il 27 dicembre 1990 Luigi Pasqui e Paride Pedini furono assassinati a sangue freddo dopo una rapina alla stazione di servizio di Via Galliera.

Castel Maggiore commemorerà i Carabinieri Erriu e Stasi, con un evento speciale intitolato “Uno bianca: la lunga strage”, a cura di Antonella Beccaria e Riccardo Marchesini.
Giornalisti e scrittori daranno vita al racconto corale di una vicenda che, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, ha insanguinato e sconvolto l’Emilia-Romagna e il suo capoluogo.

L’evento, realizzato in collaborazione con Giostra film, racconterà attraverso le testimonianze di Alberto Gagliardo, Carmelo Pecora, Claudio Santini e Paolo Soglia la storia di 24 vittime innocenti, di 102 feriti e di 103 azioni criminali.
Sono i numeri che in setti anni e mezzo, dal giugno 1987 al novembre 1994, segnano una storia criminale che ha attraversato Bologna estendendosi verso la Romagna e le Marche. È la storia della banda della “Uno Bianca”, assassini efferati; di investigatori che per tanto tempo commettono errori; di depistaggi; di persone assassinate a sangue freddo, senza motivo alcuno. Oggi, nonostante gli ergastoli comminati e le zone d’ombra che ancora aleggiano sulla “Uno bianca”, alcuni dei sei componenti del gruppo criminale – cinque dei quali erano poliziotti – aspirano alla libertà, interrogando le coscienze degli italiani.

Le dolorose vicende saranno ripercorse grazie all’utilizzo di materiali d’archivio, a brani e documenti interpretati dall’attrice Irma Ridolfini in collaborazione con Asd
Coreutica Grand Jeté diretta da Ersilia Patrizia Piccolomini, coreografia di Massimo Baldanza e drammaturgia di movimento a cura di Stefano Antonini.