Sono partite discretamente le vendite di abitazioni nel 2018, che, dopo una chiusura in positivo del 2017 (+7% sul 2016), inanellano, nel primo trimestre, un ulteriore +2,5% sull’analogo periodo dello scorso anno soprattutto grazie a immobili usati e ristrutturati ed in virtù di tassi di interesse sui mutui che rimangono ai minimi storici. Nessuna inversione di tendenza positiva per il mercato degli uffici e quello dei capannoni artigianali, mente quello dei negozi e dei capannoni industriali di grandi dimensioni inizia ad avere piccoli segnali di risveglio. Ed è degno di nota un rallentamento del trend di riduzione dei prezzi delle abitazioni, che durava da almeno cinque anni.

E’ questo, in sintesi, il quadro che emerge dalla consueta indagine sul mercato immobiliare, relativa al primo trimestre, condotta da Fimaa-Confcommercio su un panel di agenzie della provincia di Modena.

Il settore residenziale continua a dare segnali di vitalità, seppur in modo non così forte come era avvenuto a cavallo tra il 2016 e il 2017 e le compravendite crescono, nei primi tre mesi, di circa il 2,5% nel confronto con lo stesso periodo del 2016, mentre i prezzi subiscono un calo, che si attesta in media attorno all’1%: per la prima volta dopo almeno un quinquennio di riduzioni di prezzo, le quotazioni rimangono dunque pressoché invariate. Nella città capoluogo il costo delle abitazioni nuove è compreso tra i 2.200 euro/mq per le zone periferiche e i 3.000 euro/mq per il centro storico, mentre per le abitazioni ristrutturate si va dai 2.300 euro/mq per il centro a 1.750 euro/mq per la periferia.

Al palo risulta il mercato degli uffici: la domanda di acquisti è stata molto debole nei primi tre mesi del 2018 e, a fronte di un’offerta di immobili consistente, i prezzi degli immobili in vendita nella città capoluogo proseguono la discesa: -2% circa per i locali commerciali e fino al -3% per gli uffici.

Va lievemente meglio il mercato degli affitti di negozi, in particolare nelle aree periferiche dei comuni modenesi, dove peraltro i canoni si sono sostanzialmente stabilizzati, a differenza di quelli pagati nei centri storici, che flettono in media del 2%.

Il mercato delle compravendite di capannoni artigianali in provincia stagna ancora, in un quadro caratterizzato da una domanda di acquisto in ulteriore calo, a fronte di un’offerta decisamente elevata. Anche in questo segmento, dunque, prosegue la tendenza al ribasso dei prezzi, che, tra capannoni nuovi ed usati, è attorno al 2% sul primo trimestre del 2017.

«Nel settore c’è moderata soddisfazione per come sta evolvendo il quadro nel residenziale», commenta Raffaele Vosino, presidente provinciale di Fimaa-Confcommercio, «dove le ristrutturazioni, spinte dagli incentivi statali e come ha fatto notare l’ultimo rapporto dell’Osservatorio immobiliare di Nomisma, rimane il principale driver del mercato, ma l’attesa ripresa sugli altri comparti stenta a concretizzarsi: l’augurio è che i lievi segnali di vivacità registrati in queste settimane, in particolare sul mercato dei negozi, possano consolidarsi anche grazie ad un auspicabile intervento del nuovo Parlamento perché venga estesa la cedolare secca alle locazioni strumentali».