Fuori i talenti, le idee e le capacità realizzative per imparare cose nuove e mettere il proprio bagaglio a disposizione della comunità già dal tempo della scuola. L’obiettivo è infatti rendere i ragazzi delle scuole superiori di Reggio Emilia protagonisti dell’analisi, della progettazione e della promozione del territorio coinvolgendoli in alcune delle principali questioni che caratterizzano la realtà in cui vivono. E impegnarli ad esempio nella definizione di una nuova area verde, nella creazione di una grafica ad hoc per i luoghi del Riuso o nello studio del Piano del colore del centro storico.

A questo mira il Protocollo d’intesa tra il Comune e gli istituti superiori per la definizione e promozione di un percorso formativo di alternanza scuola-lavoro, dal titolo ‘Nuove rigenerazioni’, sottoscritto stamane al Tecnopolo con 11 istituti scolastici reggiani: i licei Ariosto-Spallanzani, Aldo Moro, Gaetano Chierici e Matilde di Canossa;e gli istituti Blaise Pascal, Leopoldo Nobili, Angelo Secchi, Antonio Zanelli, Scaruffi-Levi-Tricolore, Angelo Motti e Filippo Re.

Grazie a questo accordo, da questa primavera e fino a giugno del prossimo anno, 263 studenti della città saranno impegnati in percorsi educativi di alternanza scuola-lavoro finalizzati all’approfondimento e all’indagine di tematiche afferenti la rigenerazione urbana e territoriale, la conoscenza del patrimonio architettonico del territorio e la tutela dell’ambiente.

DICHIARAZIONI – “L’esperienza che si avvia con questo Protocollo – commenta il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi – è tipica dei modelli partecipativi ed educativi della nostra comunità: unisce competenze, crescita personale e sociale, e senso del bene comune. Credo che questi contenuti generali siano alla base dell’adesione altissima delle nostre scuole a questo accordo, che collega programmi scolastici a un tema di primo piano per la nostra città qual è la Rigenerazione. Rivolgere attenzione e cura alla propria città, già dal tempo della scuola, cioè con una visuale fresca e nuova, è un’ottima esperienza sia formativa nella prospettiva del lavoro che attende i nostri ragazzi, sia di cittadinanza. Perciò a tutti i partecipanti, studenti e docenti, va il mio augurio di uno studio approfondito e di un lavoro creativo e rigoroso ricco di buoni risultati”.

“Siamo felici di aver raggiunto questo accordo, con la convinta ed entusiastica adesione delle scuole – ha detto l’assessore a Educazione e Conoscenza Raffaella Curioni presentando il Protocollo alla stampa – L’iniziativa mette al centro da una parte l’apprendimento e dall’altra il protagonismo studentesco sia nella scuola sia sui temi della città, cioè del luogo in cui tutti viviamo e che a tutti noi appartiene. In particolare due temi cruciali: la Rigenerazione urbana e il Riuso di immobili dismessi. I ragazzi potranno sperimentarsi sul campo, rafforzando la propria conoscenza del territorio e la consapevolezza di appartenere alla collettività. Acquisiranno inoltre nuove competenze legate al percorso formativo che stanno seguendo in aula: i campi di progettazione sono infatti attagliati agli indirizzi scolastici, coerenti con le discipline presenti nel piano formativo di ciascuna scuola, valorizzando le specificità e i percorsi formativi di ogni istituto”.

“Rigenerare il territorio non è solo un attenersi scrupoloso alle norme. Questo è certo indispensabile, ma non basta più – ha detto l’assessore alla Rigenerazione urbana e del territorio Alex Pratissoli – Per rigenerale serve saper leggere il territorio, interpretarne i bisogni e le necessità, esserne parte, e da qui creare risposte adeguate, che siano risposte sia tecniche sia di cittadinanza. Con la conoscenza, l’interpretazione e la competenza, unite dalla giusta passione per i beni e gli obiettivi comuni, possono scaturire esperienze e soluzioni importanti e ben fatte. Per questo, aspetto con curiosità e interesse gli esiti del lavoro dei nostri studenti, costruiti sulla base delle loro competenze”.

 

COME FUNZIONA – I ragazzi dei licei Ariosto-Spallanzani e Chierici e dell’Istituto Secchi procederanno infatti alla redazione di indagini storico-artistiche-architettoniche di alcuni edifici del centro storico di Reggio e alla redazione di schede di rilievo delle relative facciate per realizzare il Piano del colore. Gli studenti dell’Istituto Geometri effettueranno anche un approfondimento delle facciate del centro storico mediante un rilievo fotografico degli elementi architettonici e di ornamento. Anche l’Istituto Motti si occuperà del centro storico, definendo itinerari di interesse per l’individuazione di tracce urbane di arte contemporanea – street art, partendo dalla stazione ferroviaria di viale IV Novembre, proseguendo per il centro storico fino a viale Trento-Trieste.

I licei Moro e Matilde di Canossa studieranno l’odonomastica storica di alcuni quartieri, producendo alcune proposte per la loro toponomastica futura. In particolare il Canossa analizzerà il quartiere di Santa Croce, realizzando a fine percorso una performance e un video che avranno come tema la concezione di “corpo come spazio urbano”. Di Santa Croce si occuperanno anche gli studenti dell’Istituto Pascal, che cureranno la della comunicazione dei luoghi oggetto di “Riuso”, tramite un progetto grafico che contraddistingua tutti gli edifici ri-utilizzati, rendendoli riconoscibili alla città.

L’Istituto Zanelli lavorerà alla progettazione di un’area destinata a verde pubblico nei pressi del parco del Crostolo, individuando interventi di valorizzazione paesaggistico-ambientale, di piantumazione di essenze e nuove orticolture. Mentre l’Istituto Scaruffi-Levi-Tricolore analizzerà i dati socio-demografici riportati nel quadro conoscitivo del Piano dei servizi e nelle relative cartografie che restituiscono le dinamiche che hanno caratterizzato la popolazione cittadina tra il 1997 e il 2005. Il lavoro consisterà nell’aggiornare tali analisi, con l’utilizzo di analoghe cartografie e istogrammi, con riferimento al periodo 2005-2017.

L’Istituto Filippo Re effettuerà uno studio comparato di diversi tipologie di Piani urbanistici attuativi (residenziali, produttivi, polifunzionali) e dei computi metrici estimativi correlati, valutando l’incidenza dei costi delle opere di urbanizzazione (viabilità, impianti, verde pubblico ecc.) in relazione alle superfici dei fabbricati e all’estensione delle aree pubbliche, confrontando i risultati con le tabelle parametriche regionali di riferimento. Infine l’Istituto Nobili si occuperà di risparmio energetico e procederà all’analisi quantitativa e qualitativa dell’energia prodotta in un impianto fotovoltaico, valutando i benefici immediati che un impianto può fornire in termini di risparmio energetico e di abbattimento delle soglie di anidride carbonica.

Con la firma di questo accordo sulle “Rigenerazioni”, il Comune di Reggio si impegna ad attivare con le singole Istituzioni scolastiche i percorsi di alternanza scuola-lavoro, tramite la stipula di specifiche convenzioni, e ad organizzare, insieme alla figura del tutor scolastico, le attività del progetto formativo, garantendo la qualità della progettazione e della gestione dell’esperienza.

La collaborazione sarà inoltre perseguita tramite azioni di informazione-formazione come lezioni e approfondimenti tematici e attraverso la costituzione di gruppi di lavoro costituiti da studenti, docenti tutor e tutor esterni individuati all’interno dell’Amministrazione comunale.

L’alternanza scuola-lavoro. I percorsi di alternanza scuola-lavoro proposti all’interno del Protocollo intendono favorire l’integrazione dei saperi e delle abilità, attivando competenze specifiche a seconda dell’indirizzo e delle discipline delle singole istituzioni scolastiche. Inoltre, le tematiche affrontate e le informazioni acquisite durante il percorso formativo costituiscono conoscenze utili anche in un’ottica lavorativa futura e per lo sviluppo della propria carriera formativa, offrendo agli studenti un’esperienza in grado di potenziare conoscenze, capacità e competenze.

I progetti di alternanza scuola-lavoro e l’integrazione tra soggetti formativi e istituzioni rappresentano una nuova metodologia didattica da realizzare all’interno dei percorsi di studio curriculari, che si propone lo stesso obiettivo formativo dei percorsi ordinari, costituendo anche un efficace strumento di orientamento, preparazione professionale e inserimento nel mondo del lavoro. Attraverso una metodologia didattica attiva e l’apprendimento esperienziale, si intende infatti promuovere negli studenti una maggiore conoscenza del loro territorio, sotto il profilo culturale, storico e architettonico, sensibilizzandoli sui temi della rigenerazione e della qualità urbana, oltre che renderli partecipi dei progetti della loro città, incentivandoli ad assumere un ruolo di cittadini protagonisti, attivi e consapevoli.

(immagini: Enrico Rossi fotografo)