Le imprese attive nel territorio del comune di Bologna a fine 2017 sono a quota 32.622, 163 in più rispetto all’anno precedente, con un aumento dello 0,5%: si rafforza dunque la tendenza positiva in atto dal 2015. Crescono ulteriormente, sia in termini assoluti (+348 imprese rispetto al 2016) che relativi (+3,5%) le società di capitale, mentre se si analizza la tipologia si scopre che il segno più riguarda i servizi ricettivi e di ristorazione, i servizi alla persona, di informazione e comunicazione, oltre che le attività professionali. In città crescono lievemente anche gli imprenditori stranieri: a fine 2017 sono in calo del 0,8% rispetto al 2016 quelli provenienti dalla Comunità europea, e in aumento del 3,4% quelli che arrivano da paesi extra UE, e tra questi ultimi gli asiatici mantengono il primo posto.

La percentuale delle imprese giovanili in città si riduce leggermente, ma tiene rispetto alla tendenza in calo della Città metropolitana e rappresenta l’8,3% del totale delle imprese attive a Bologna. L’analisi del tessuto imprenditoriale in città e nell’area metropolitana è stata effettuata dall’Ufficio di Statistica del Comune di Bologna sulla base dei dati forniti dalla Camera di Commercio. “I dati confermano un trend positivo dell’economia locale – afferma l’assessore comunale al bilancio, Davide Conte – ma non devono essere letti in modo isolato: l’andamento positivo delle nostre imprese ha infatti le sue radici nella comunità bolognese e nel quotidiano lavoro sociale e culturale che caratterizza la nostra città: un sistema formativo con attenzione alle scuole superiori e Università, un grande capitale sociale e la fiducia che rende sicuro investire e lavorare nel nostro territorio, l’attrattività turistica del nostro territorio, l’attenzione al lavoro e alla sua dignità”.

Le imprese
L’Emilia-Romagna, con una perdita netta di 2.756 imprese attive, chiude il 2017 con un numero complessivo di aziende pari a 404.758 (-0,7% rispetto al 2017, stesso calo del 2016), ma conferma la quinta posizione nella graduatoria stilata in base al numero assoluto di imprese attive in Italia. Se si guarda al territorio della città metropolitana di Bologna, il segno meno è confermato, anche se in misura più lieve: al 31 dicembre 2017 le imprese attive risultano 84.632, 266 in meno (-0,3%) rispetto al 2016. Rispetto a dieci anni prima, hanno chiuso i battenti in 3.400. Il trend, dopo i parziali segnali di ripresa del 2010 e del 2011, è in costante diminuzione. Bologna rimane comunque stabile al dodicesimo posto nella graduatoria delle province italiane per numero assoluto di imprese. Nell’area metropolitana bolognese l’indice di imprenditorialità (numero delle imprese attive divise per la popolazione residente) è, come nel 2016, pari a 8,4 imprese ogni 100 abitanti. E ora la città di Bologna: sotto le Due Torri le imprese attive a fine 2017 risultano 32.622 (+0,5% rispetto al 2016), mentre il tasso di imprenditorialità è rimasto uguale: 8,4 imprese ogni 100 residenti, come nell’area metropolitana. Confermata l’elevata incidenza delle ditte individuali: sono il 47,3%, pari a 15.422 imprese. Le società di persone, che rappresentano il 18%, sono in calo del 2,9%, mentre continua la crescita delle società di capitale (+3,5%). Nel territorio del comune di Bologna il maggior numero di imprese opera nel commercio. Presenze rilevanti anche nelle costruzioni e nelle attività immobiliari. Rispetto al 2016 si registra un calo di 82 imprese nel commercio (-0,9%), di 36 nelle manifatture (-1,8%) e di 20 nell’agricoltura (-2,9%). Buona invece la crescita dei servizi ricettivi e di ristorazione che segnano un +3,3%, con 98 imprese attive in più rispetto al 2016. In terreno positivo anche le aziende operanti nei servizi alla persona (+3,1%, 54 in più), nell’informazione e comunicazione (+3,5%, 49 nuove imprese) e nelle attività professionali (+2,1%, 48 in più). Nel 2017 tengono le imprese artigiane nel territorio comunale di Bologna: al 31 dicembre erano 8.497, sostanzialmente stabili. Sull’area metropolitana il calo invece continua: sono 27.045 (-0,9%, pari a 235 imprese in meno).Per quanto riguarda le cooperative, quelle attive nell’area metropolitana bolognese a fine 2017 sono 1.018, 9 in meno rispetto al 2016 (-0,9%). In città le cooperative sono 519, 2 in più rispetto al 2016.

Gli imprenditori stranieri
Nell’ultimo decennio il numero degli imprenditori stranieri titolari di imprese individuali nell’area metropolitana di Bologna è aumentato del 58,7%, passando da 4.930 a 7.822. Al 31 dicembre 2017 sono 1.700 i titolari appartenenti alla Comunità europea, mentre superano i 6.100 quelli extra Ue. Gli stranieri rappresentano il 16,9% dei titolari di imprese individuali. Su tutta l’area metropolitana l’incremento di titolari stranieri di imprese individuali nel 2017 è stato dell’1,9%, con 149 nuove ditte in più rispetto al 2016. La maggioranza proviene dall’Asia e dall’Africa (rispettivamente 2.477 e 1.741). L’incremento maggiore riguarda gli imprenditori asiatici, 114 in più (+4,8%), ulteriore contrazione invece (-1,6%) per quelli africani. Se si guarda alla sola città di Bologna, l’aumento di imprenditori stranieri negli ultimi dieci anni è oltre l’80%: sono passati da 2.131 a 3.839 con un aumento rispetto al 2016 del 2,6% pari a 96 nuovi titolari. L’aumento maggiore nel 2016 rispetto all’anno precedente riguarda gli imprenditori extra europei: a fine 2017 sono 709 i titolari provenienti da paesi appartenenti alla Comunità europea (-0,8%) mentre 3.130 sono originari di paesi extra Ue (+3,4%). Complessivamente in città il 24,9% dei titolari di imprese individuali è straniero (quota cresciuta di oltre mezzo punto percentuale rispetto al 2016). Come nell’area metropolitana, anche a Bologna crescono gli asiatici: in città un po’ più di 4 imprenditori stranieri su 10 sono di provenienza asiatica. Si tratta di 1.591 titolari di impresa (83 in più rispetto al 2016, +5,5%). Lo zoom su questi dati ci permette di verificare che continua la crescita della Cina: 561 imprenditori attivi in città sono cinesi (35 in più nel 2017 rispetto al 2016). Seguono i pakistani (465, 26 in più) e i cittadini del Bangladesh (358, 16 in più). La maggior parte degli imprenditori extracomunitari opera in attività commerciali (1.182, pari al 37,8% del totale). Seguono le costruzioni e le attività di alloggio e ristorazione e registrano un balzo vistoso (16,4%) le attività per altri servizi personali con 33 nuove imprese.

Le imprese giovanili
A fine 2017 le imprese giovanili (cioè gestite prevalentemente da under 35) attive in provincia di Bologna sono 6.274, in calo rispetto al 2016 (-258 unità, pari al -3,9%). Rispetto al 2011, primo anno di rilevazione di questa tipologia imprenditoriale, le aziende gestite da under 35 nell’area metropolitana di Bologna sono diminuite di oltre 1.300 unità, con un calo del 17,5%. Sotto le Due Torri le imprese giovanili stanno lievemente meglio rispetto al dato sull’area metropolitana: in città sono 2.705, 78 in meno rispetto al 2016 (-2,8%). Oltre 8 imprese su 100 in città sono giovani. La maggioranza è attiva nel commercio (29,5%), nelle attività di alloggio e ristorazione (15,7%) e nelle costruzioni (14,5%). Lo studio integrale dell’Ufficio di Statistica, che comprende anche le mappe tematiche per analizzare la presenza delle imprese in tutti i Comuni dell’area metropolitana, è disponibile su Iperbole sul sito dell’area Programmazione, Controlli e Statistica a questo link.