Un piano strategico per lo sviluppo della montagna sfruttando le potenzialità del turismo internazionale partendo da Canossa e dalla sua Rupe, potenziale ponte per l’Europa. Commissionato dal Comune di Canossa è stato presentato questa mattina a Palazzo Allende, dove da sabato 7 aprile verranno esposte le tavole che rappresentano la filosofia di questo strumento fondamentale per promuovere il nostro territorio. “Un progetto che spazia ben oltre i confini di Canossa perché l’attrattività va considerata in un’ottica di area vasta – ha detto il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi – Partendo da Canossa, che ha numeri importanti, ma migliorabili, il primo approdo sarà dunque quello di un sistema reggiano dei Castelli, che oggi non esiste, di cui possa beneficiare tutto il sistema provinciale dalla pianura alla montagna e che si agganci poi a quello, già ben consolidato, del circuito di Parma e Piacenza in sintonia con il cammino intrapreso con la nuova Destinazione turistica Emilia”.

Altrettanto fondamentale, per il presidente Manghi, sarà coinvolgere i privati a fianco del “pubblico, che ha un ruolo di programmazione e, prima di tutto, di convincimento sul fatto che questa è la direzione da intraprendere e che il turismo è un fattore determinante per la tenuta e lo sviluppo di un territorio: molti privati, compresa la Curia, sono intenzionati a esercitare un ruolo da protagonisti nella promozione, a noi spetta metterli in condizione di farlo per l’interesse collettivo e, attraverso questo piano strategico, sarà certamente più semplice”.

“E’ uno studio corretto e preciso, che ci indica le tante potenzialità, ma non nasconde i problemi a partire dalla ricettività che è un punto dolente e non solo a Canossa”, ha detto il sindaco Luca Bolondi spiegando come il Comune abbia intrapreso questo cammino “dopo il messaggio molto forte che ci è giunto dal massiccio investimento effettuato dalla Regione e soprattutto dallo Stato, 3,2 milioni per la messa in sicurezza e la valorizzazione del castello”. “Il compito del Comune è principalmente quello di mettere in condizione chi vuole investire di poterlo fare e l’essere riusciti a coinvolgere i primi privati e ad avviare già i primi cantieri ci rende fiduciosi”, ha aggiunto riferendosi agli interventi che la Antichi poderi di Riverzana e la Canossa San Biagio, rappresentati dal coordinatore dei progetti Vasco Mazzieri, hanno in corso.

Il dettaglio del Piano strategico – “uno strumento fondamentale che in Europa, ma purtroppo non Italia, esiste da oltre vent’anni” – è stato quindi presentato dagli architetti Massimo Casolari e Paolo Soragni, che hanno efficacemente illustrato quanto prospettive e potenzialità travalichino i confini non solo reggiani. “Da Canossa vogliamo arrivare al bacino del lago di Garda, polarità primaria europea per il turismo internazionale con 23 milioni di presenze/anno, sino al sistema turistico Cinque Terre-Versilia, oltre 6 milioni di presenze/anno, sfruttando anche le sinergie con il Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano – hanno detto – Primo passaggio fondamentale sarà quello di investire sulla “Strada dei Castelli reggiani”, ovvero l’asse pedemontano che da Sala Baganza porta a Maranello e dunque a ovest verso il circuito dei castelli di Parma e Piacenza e a est verso il futuro casello di Sassuolo dell’Autobrennero e la motor valley. Ma altrettanto importante sarà far decollare quattro polarità come la  Reggia di Rivalta, i castelli di Bianello e Rossena e l’ex convento di Montefalcone, nonché spingere il Ministero a ripensare totalmente il museo di Canossa”.