Reggio Emilia reagisce ai cambiamenti sociali, economici e ambientali della città con una nuova serie di progetti di agricoltura urbana e periurbana, intesi come strumento di resilienza. Parte infatti il prossimo 24 marzo una nuova serie di iniziative dal titolo “La città resiliente”, su esperienze di agricoltura urbana e sostenibilità promosse dall’Amministrazione comunale in collaborazione con associazioni, sigle sindacali e centri sociali cittadini.

Partendo dalle esperienze già in corso degli Orti sociali, l’obiettivo è di sviluppare un sistema integrato di azioni e strategie per promuovere una reale economia della resilienza, in cui il sistema urbano non si limiti ad adeguarsi ai cambiamenti, ma sia in grado di dare risposte che permettano di affrontare al meglio i cambiamenti in corso.

Come già accaduto per gli orti urbani, si tratta di progetti che uniscono protagonismo civico, coesione sociale, cura dei luoghi e dei legami dei cittadini con gli spazi della città, rigenerazione urbana e vantaggi ambientali. Si tratta inoltre di azioni sviluppate nell’ambito del progetto LIFE ‘UrbanProof’ sull’adattamento ai cambiamenti climatici, con particolare riferimento all’analisi del clima locale ed alle prime considerazioni sulla vulnerabilità del territorio.

HANNO DETTO – Il programma delle iniziative ‘la città resiliente’ è stato presentato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte l’assessora alla Cura dei Quartieri e alla Partecipazione Valeria Montanari, il direttore di Coldiretti Reggio Emilia Assuero Zampini, Matteo Verzelloni di progetto Orto OUI, Lorenzo Cilli del progetto Youfermers e Marco Aicardi del progetto Food Forest.

“Il calendario di iniziative che presentiamo quest’oggi – ha detto l’assessora Montanari – rappresenta il risultato di una serie di progettualità e proposte eterogenee, accomunate dalla volontà di fare sperimentazione sul tema della resilienza. Associando ambiti spesso molto diversi, come l’agricoltura urbana e l’innovazione tecnologica, questi progetti, insieme all’esperienza degli orti urbani, parlano anche di una città che lavora con entusiasmo e passione, nel tentativo di dare una visione diversa e alternativa, rispetto a quella che viviamo nella quotidianità, per rispondere alla sfida dei cambiamenti climatici, sociali ed economici”.


LE INIZIATIVE – Ad aprire il calendario di iniziative su orticoltura e sostenibilità ambientale saranno gli eventi in programma per ‘L’Ora della Terra’, la campagna di sensibilizzazione promossa a livello globale dal Wwf – cui aderisce il Comune di Reggio Emilia – che, partendo dal gesto simbolico di spegnere le luci per un’ora, coinvolge cittadini, istituzioni e imprese in azioni concrete per dare al mondo un futuro sostenibile e vincere la sfida degli effetti negativi del cambiamento climatico. Per l’occasione, dalle 20.30 alle 21.30, le luci di piazza Fontanesi e dei locali qui situati resteranno spente: l’invito per tutti i cittadini è di partecipare all’iniziativa mettendo in campo azioni di risparmio energetico anche nel proprio quotidiano. Al centro della piazza, inoltre, si svolgeranno letture di racconti brevi a titolo naturalistico.

Per tutta la giornata, inoltre, piazza Fontanesi ospiterà una serie di appuntamenti su orticoltura e sostenibilità. Dalle 9 alle 12 saranno infatti distribuiti gratuitamente semi misti di fiori di campo, che chiunque potrà spargere in zone non valorizzate o nascoste della città Sarà organizzato anche un laboratorio del Wwf per spiegare come costruire “bombe di semi”, vale a dire palline di argilla e semi da lanciare negli spazi verdi pubblici non coltivati: in contemporanea, saranno distribuiti gratuitamente sacchetti di compost per giardini e un’utile guida sul compostaggio domestico a cura di Iren.

Sempre nella giornata di sabato 24 marzo, alle 15, presso la cooperativa agricola La Collina (via Teggi 42) si svolge la presentazione di ‘You farmers: il tuo orto biodinamico’, la prima piattaforma di co-farming italiana per connettere le aziende agricole d’eccellenza certificate biologiche e bio-dinamiche e i consumatori, dando a tutti la possibilità di aver un orto bio per riscoprire i valori della terra.

Sabato 7 aprile, presso l’azienda agricola Ca’ Alta (via Beretti 22), dalle ore 10 alle 18 è in programma ‘OUI – Orti urbani intelligenti’, dimostrazione della scheda elettronica Arduino per una gestione efficiente degli orti. Il progetto, a cura di Campagna amica Coldiretti, sarà illustrato grazie all’esempio del nuovo frutteto del parco delle Acque Chiare. Per questa occasione verrà anche presentato il progetto di mappatura degli orti privati e saranno inaugurati sei orti condivisi per attività didattiche ed educative.

Le nuove tecnologie per l’analisi e il governo del verde urbano saranno al centro dell’incontro promosso giovedì 3 maggio, dalle 16 alle 18.30, nella sala conferenze di palazzo Renata Fonte, durante il quale saranno presentati gli strumenti tecnologici, informativi e geografici sul verde in città. Negli ultimi anni, il Comune di Reggio Emilia ha notevolmente affinato questo tipo di strumenti, dando vita a un vero e proprio Sit Ambiente che racchiude diverse altre informazioni georeferenziate, come quelle su: piantumazioni, abbattimenti, parchi, servizi e attrezzature.

Il 24 maggio, alle 16, sarà invece inaugurato il frutteto del parco Acque chiare (accesso da via Stevenson), progetto di agricoltura urbana che, insieme a quello di riforestazione della zona, ha l’obiettivo di creare zone di mitigazione del calore.

A chiudere il calendario delle iniziative sarà, lo stesso giorno alle 17.30, ‘Food forest e food garden’, seminario sulla coltivazione di frutta e verdura con bassa manutenzione e in aree boschive e giardini in programma agli Orti Spallanziani (via Toscanini 20). L’appuntamento è a cura di associazione il Gabbiano e Dinamica.

AGRICOLTURA URBANA AL PARCO ACQUE CHIARE – Un frutteto di frutti antichi, riforestazione dell’area e orti urbani: nei prossimi mesi il parco delle Acque chiare verrà trasformato grazie ai nuovi progetti che saranno realizzati nell’area verde.

È già stato realizzato nel gennaio 2018, ma sarà inaugurato ufficialmente a maggio, il nuovo frutteto di frutti antichi, situato nel settore est del parco. L’intervento ha visto la messa a dimora di 60 alberi di 42 diverse varietà di frutti antichi autoctoni, che venivano coltivati in passato nel territorio di Reggio Emilia, tra i più resistenti alle malattie e che richiedono meno interventi manutentivi: tra gli altri Albicocca dulcinea, Mela renetta bruna, Mela rugginosa, Ciliegia fiore di maggio e Pera spina. L’intervento costituisce la prima esperienza di frutteto antico all’interno di un parco comunale aperto ed accessibile. A corredo, verrà installato un leggio in cui saranno inserite informazioni e infografiche su tutte le varietà di piante di frutti antichi messe a dimora, la loro collocazione nel frutteto e la loro fruttificazione.

La parte ovest del parco, attualmente priva di alberature, sarà inoltre rinverdita grazie alla realizzazione di un bosco sperimentale, finalizzato a studiare l’effetto delle piantumazioni sul microclima e sul contrasto alle isole di calore. Il progetto scientifico è curato dal Dipartimento di Scienze della vita dell’Università di Modena e Reggio Emilia: l’obiettivo dello studio è definire criteri progettuali puntuali negli interventi di nuova piantumazione, affinché questi possano effettivamente contribuire in modo efficace a mitigare le isole di calore urbane ed essere considerate azioni di adattamento ai cambiamenti climatici. In particolare modo, dallo studio si attendono indicazioni sulle scelta delle specie e sugli impianti delle nuove piantumazioni, suddividendo l’area in 4 quadranti, in ognuno dei quali verranno messi a dimora alberi di una sola specie. Tale impostazione permetterà di monitorare l’andamento della crescita e dello sviluppo di ciascuna delle quattro specie scelte per la sperimentazione e allo stesso tempo rispondere al bisogno di zone d’ombra richieste dai cittadini che frequentano il parco.

Nuovi alberi ma anche nuovi orti urbani, che verranno collocati nella parte centrale della zona sud del parco delle Acque Chiare e occuperanno un’area di circa 3.500 metri quadrati, contenenti 56 lotti da 25 metri quadrati ciascuno. Questi orti fungeranno anche da presidio sociale del parco e centro aggregativo, dotati di una zona comune, nella quale si potranno organizzare attività rivolte ai cittadini e alle famiglie, quali: eventi aperti alla cittadinanza, attività educative, eventi legati alle stagionalità nell’orto. L’intera area degli orti sarà attrezzata con un deposito attrezzi, un punto incontro esterno (tavolo e sedute), un’area compostaggio e gestione rifiuti, percorsi permeabili e fontanelle per l’irrigazione degli appezzamenti. Per garantire l’accessibilità alle persone con disabilità, inoltre, sarà realizzata una piattaforma in cemento con ridotta pendenza.

FOOD FOREST E FOOD GARDEN – A Reggio Emilia, la pratica del Food Forest e Food garden, è appena partita ma c’è già un forte interessamento, che si sta traducendo con la partenza in primavera di corsi, seminari e progetti nei parchi e nelle scuole coinvolgendo cittadini, associazioni ed enti di formazione. Food Forest e food garden, infatti, sono considerate coltivazioni multifunzionali a bassa manutenzione dove si coltivano piante da frutto, frutti antichi, piante da legno, ortaggi, piante ornamentali, erbe medicinali, piante mellifere; utilizzabili e fruibili da tutti.

La food forest è considerata una “foresta commestibile” che viene anche conosciuta con il nome di “foresta giardino” e di “orto-bosco”. La creazione della food forest si basa sull’idea di ricreare un sistema boschivo che si comporti come una vera foresta con i suoi livelli, con le molte specie di vegetali e animali e che in più doni prodotti utilizzabili con poca manutenzione e limitati interventi dell’uomo. Questo metodo di gestione dell’ambiente agricolo-forestale è molto attuato nella permacultura. La food forest è un nuovo modo di vedere la foreste e il bosco, la visione di un ambiente naturale che è sempre spontaneo e selvaggio ma che con piccoli interventi dell’uomo può diventare prezioso con i suoi frutti e con i suoi tanti svariati prodotti. Una foresta commestibile diventa così una foresta senza sfruttamento o devastazioni, ma con interventi mirati e in sinergia con il sistema naturale.

ESPERIENZE DI RESILIENZA GIÀ ATTIVE – In questi ultimi anni, è cresciuta la domanda sociale di agricoltura e periagricoltura, sviluppata in collaborazione con l’Amministrazione comunale negli ultimi anni sotto diversi aspetti.

Da una parte sono cresciute le esperienze di tipo tradizionale coincidenti con la pratica degli orti urbani, aree pubbliche messe a disposizione dei cittadini per la coltivazioni di particelle individuali condotte a orto. Ad oggi sono presenti cinque aree destinate a tale scopo: orti di Baragalla, orti del Canale di Secchi, orti dei centri sociali Spallanzani, Montenero e orologio. Il totale dei lotti negli orti sociali è di 400 unità.

Sempre nella direzione dell’agricoltura urbana va anche il progetto del Parco Commestibile, a villa Canali, progetto di agricoltura multifunzionale per l’utilizzo di parchi e aree agricole periurbane per la produzione di frutta e ortaggi a chilometro zero e ad alta sostenibilità ambientale.

Nasce invece nell’ottica di produrre soluzioni per la sfida ai cambiamenti climatici, la decisione di creare un tetto verde alla biblioteca di San Pellegrino ‘Marco Gerra’: l’idea – nata grazie a una suggestione di civic-hacking promossa in collaborazione dal Comune di Reggio Emilia e Ordine degli Architetti nell’ambito del Laboratorio di cittadinanza di Buon Pastore, San Pellegrino, Crocetta, Migliolungo, Belvedere e Baragalla – è di creare il primo tetto verde pubblico di Reggio Emilia su un tetto per contrastare l’inquinamento urbano, abbassare i livelli fonoassorbenti e contribuire alla coibentazione climatica.

Negli ultimi anni, poi, sono nate diverse esperienze frutto del rinnovato protagonismo delle comunità urbane, in cui il prendersi cura dei luoghi pubblici e costruire occasioni di condivisione evidenziano il bisogno di superare il concetto di orto come esperienza individuale per inserirlo all’interno di un disegno collettivo.

Tra le esperienze in atto si ricordano:

Ortoparco Santa Maria, orto condiviso nel parco Santa Maria creato dal comitato Cittadini di via Roma, prima esperienza di permacultura in uno spazio verde cittadino;
Fattoria di animazione ambientale del Mauriziano, nata nel 2013 e gestita dall’associazione il Gabbiano in convenzione con il Comune di Reggio Emilia, che coordina le attività di scuole ed altre associazioni per lo sviluppo di aree ad orto con valenza formativa e didattica;
“Giardino delle erbe officinali di Gabrina” e “Orto sinergico Brancaleone”, promossi dal 2011 delle associazioni “Gramigna” e “Acque Chiare – Bazzarole” nato grazie ad un contributo comunale, per lo sviluppo di tecniche biodinamiche e sinergiche di coltivazione ed aperto ad attività educative e di integrazione con scuole e ragazzi diversamente abili;
“Pomario della Reggia di Rivalta”, l’orto e il frutteto realizzati nel 2012 all’interno della Reggia di Rivalta, ricostruendo il disegno del “giardino segreto di Carlotta d’Orleans”, dall’associazione “Insieme per Rivalta”, in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, all’interno della quale vengono svolte diverse attività didattiche con le scuole della zona.
orti scolastici e di case protette: diverse scuole dell’infanzia, scuole primarie e case protette convenzionate hanno sviluppato attività di orticoltura, supportati dagli orticoltori dei Centri sociali e dai volontari del verde del Comune. Questi orti sono il luogo deputato a progetti didattici e formativi.