Incontrarsi, mescolarsi, dialogare, creare e ricominciare. Nessuno escluso. Con un unico denominatore comune: la musica. Musica senza eccezioni, cioè le tante – magari tutte – ‘musiche’ prodotte dai suoni del mondo. Uno stile ambizioso, una filosofia aperta, amica del molteplice, che spariglia le carte e assomiglia molto ai 100 linguaggi dei bambini del Reggio Emilia Approach.

Per questo i musicisti dello Silkroad – l’orchestra multietnica e interculturale fondata 20 anni fa dal celebre violoncellista Yo-Yo Ma, con sede ad Harvard (Boston, Stati Uniti) ed anima, testa e cuore nel mondo, come una nuova Via della seta che realizza nuova conoscenza e nuova arte – si sono trovati a perfetto agio a Reggio Emilia.

E qui la delegazione, composta dal professor Steve Seidel della Harvard University da decenni studioso del Reggio Approach, dal condirettore artistico di Silkroad Jeff Beecher, da Lori Taylor direttore dell’Ambito educativo di Silkroad e da diversi musicisti e collaboratori, sta concludendo la seconda visita (dopo quella dello scorso anno), grazie al dialogo instaurato con Carla Rinaldi e la Fondazione Reggio Children-Centro internazionale Loris Malaguzzi.

Una settimana di residenza, che li ha portati a suonare e incontrare le diverse realtà culturali, interculturali ed educative della città: Fondazione Reggio Children-Centro internazionale Loris Malaguzzi, Fondazione I Teatri, Fondazione nazionale della Danza-Aterballetto, Istituto musicale Afam Peri-Merulo, Fondazione Mondinsieme, Istituzione Scuole e Nidi dell’Infanzia. E non è mancato un incontro con il sindaco Luca Vecchi e la giunta comunale.

Silkroad è stata presentata alla città oggi in una conferenza stampa che si è tenuta in Municipio. “Silkroad, oltre a essere contraddistinta da un altissimo livello musicale, ha in sé un carattere interculturale e multietnico coerente con i valori della nostra città, poiché è portatrice di un messaggio di dialogo che si lega alla filosofia dei 100 linguaggi del Reggio Approach – ha detto il sindaco Luca Vecchi – Obiettivo di questa nuova collaborazione è rendere la nostra città sempre più aperta e proiettata nella dimensione internazionale anche attraverso la cultura”. “Questo nella convinzione – ha aggiunto l’assessore alla Città internazionale Serena Foracchia – che allenarsi alla capacità di incontro e di ascolto aiuti inoltre a crescere come comunità”.

Alla conferenza sono intervenuti anche Steve Seidel, docente alla Harvard University, Jeff Beecher, condirettore artistico di Silkroad, e Cristina Pato, musicista di Silkroad.

IL RISULTATO – L’esito della missione è stato importante, apre un futuro stabile di scambio e collaborazione artistica ed educativa tra Reggio Emilia e Silkroad.

E’ stata messa a punto una strategia di lavoro comune, della durata di tre anni, che prevede la presenza dell’orchestra Silkroad a Reggio Emilia in tre momenti diversi nell’arco di ciascuno dei tre anni: due saranno incontri di lavoro e ricerca, uno sarà dedicato a performance pubbliche musicali.

Il “campo di azione” sarà ampio, si svilupperà dai diversi generi musicali – dalla Classica alla Etnica e Folk alla Jazz ed Elettronica, per citarne alcuni – contaminandoli e offrendoli al grande pubblico nel segno della coesione sociale e del dialogo tra culture e popoli diversi. L’interesse per l’altro, la curiosità del diverso, il desiderio di trovare nuovi punti di contatto soprattutto là dove risultano in apparenza improbabili, animano questo modo di fare musica e cultura. I linguaggi e il modo di essere e fare del Reggio Emilia Approach sono condivisi da Silkroad e qui il contatto nella ricerca e nella crescita educativa è spontaneo, quasi immediato, e reciproco.

COME FARE – Il rapporto di collaborazione fra Reggio Emilia e Silkroad Ensemble svilupperà in tre ambiti di ricerca: Musica e Danza, Musica e Infanzia, Musica e Interculturalità.

Si definirà un comitato di ricerca in cui committente sarà il Comune di Reggio Emilia e al cui capo saranno la Fondazione Reggio Children e Silkroad, con la partecipazione di Fondazione Mondinsieme, Fondazione nazionale della Danza-Aterballetto, Istituto superiore di studi musicali Peri-Merulo, Istituzione scuole e nidi d’infanzia, Fondazione i Teatri. La partecipazione al gruppo di lavoro sarà aperta ad altri enti e soggetti del territorio.

LA VISITA – In questi giorni di residenza a Reggio Emilia, Silkroad ha incontrato la città e i suoi luoghi della cultura e del dialogo, grazie alla collaborazione nata dal dialogo con la Fondazione Reggio Children e l’Amministrazione comunale.

In continuità con la prima visita del 2017, non sono mancate le occasioni di ricerca con l’Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia, nel corso di una visita alla scuola Balducci dove è attiva un’esperienza di atelier che investiga il linguaggio della musica e del suono.

Rilevante è stato l’aspetto educativo, con workshop sviluppati con le orchestre giovanili dell’Istituto Peri-Merulo e attraverso il progetto ‘Corpi sonanti’, che vedono coinvolti decine di giovani musicisti reggiani.

Il portato interculturale del territorio reggiano ha impegnato i musicisti del Silkroad – vincitori del Grammy Award con l’album “Sing me home” – in due momenti pubblici: domenica scorsa nella sede della cooperativa sociale Anemos in viale Ramazzini a Santa Croce, un evento promosso da Anemos e Mondinsieme con il gruppo informale di Arte Migrante e numerose associazioni interculturali che operano nel settore della musica e dell’arte; e lunedì 12 marzo l’evento TEDX “Engaging diversity” al Centro internazionale Loris Malaguzzi, un dialogo durante il quale Silkroad ha potuto far emergere la propria filosofia, presentandosi alla città.

IL LEGAME – Dopo il primo incontro avvenuto lo scorso anno grazie al dialogo avviato dalla Fondazione Reggio Children – che ha condiviso questo importante contatto con le istituzioni culturali reggiane e con la Fondazione Mondinsieme per incrociare le numerose esperienze creative promosse dalle oltre 40 associazioni di cittadini migranti presenti sul territorio reggiano – Silkroad ha dunque deciso di tornare e consolidare i rapporti con Reggio Emilia.

Il legame tra Reggio Emilia e Silkroad si riassume nella convinzione espressa dallo stesso musicista Yo-Yo Ma nel 1998, quando concepì Silkroad come rappresentazione di una globalizzazione in grado di offrire nuove opportunità creative e di dialogo tra culture.

In questo senso Yo-Yo Ma ha voluto indicare come l’unico futuro possibile passi dalla conoscenza reciproca e dalla creazione di un dialogo in grado di accompagnare le collaborazioni commerciali e l’innovazione tecnologica. Un nuovo linguaggio, quello dell’orchestra Silkroad che ha scelto la comunità dei “100 linguaggi” per avviare un dialogo tra istituzioni culturali e comunità locali, per una nuova sperimentazione di dialogo, culture, musica e arti creative.