Ci sarà il classico rametto di mimosa per ogni donna? La tradizione tutta italiana per la giornata internazionale della donna cadente l’8 marzo, quest’anno rischia di essere festeggiata con poca disponibilità del simbolo floreale. Lo segnala CIA – Agricoltori Italiani di Reggio Emilia, per quanto riguarda il ‘prodotto’ nazionale.

Raccolti ortofrutticoli, ma anche piante, sono stati persi a causa dell’ondata di freddo siberiano sul nostro Paese. Ora si cominciano a contare i danni; la prima conseguenza tangibile del maltempo sarà la minore presenza di mimose, almeno di quelle italiane ed in particolare liguri. Il gelo ha distrutto gran parte dei fiori sugli alberi. “I colleghi della CIA ligure stanno riscontrando una criticità molto elevata per le ortive in pieno, gli aromi e le piante in vaso (margherite in particolare). Critica la situazione per le fronde (mimosa e ginestra, la cui produzione sarebbe completamente persa) e difficile anche per altri fiori. Anche in altre zone d’Italia si è verificata una perdita di mimose, il che rende più difficile il rifornimento per l’occasione in cui la mimosa ha la sua maggiore diffusione.

Scelta dall’Unione Donne Italiane (UDI), nell’immediato dopoguerra come simbolo della festa della donna proprio perché è uno dei pochi fiori naturalmente disponibili in un periodo ancora invernale, la mimosa è un’acacia (Acacia dealbata) originaria dell’Australia e giunta in Europa nell’800.

CIA Reggio ricorda che secondo gli ultimi dati Unioncamere, il 21% delle imprese italiane sono dirette da donne e un terzo di esse sono agroalimentari o turistiche. Il 35% della forza lavoro agricola è femminile. Le donne dirigono il 28% delle cantine con vigneto.

In occasione della ricorrenza dell’8 marzo CIA Reggio ha devoluto un’offerta all’associazione NONDASOLA Onlus, che si pone come obiettivo quello di cambiare la cultura che legittima e giustifica la violenza alle donne costruendo una nuova dimensione del rapporto fra i sessi, valorizzando la forza, l’autonomia, la soggettività femminile anche attraverso la costruzione di forme e luoghi di solidarietà fra donne di diversa provenienza, nazionalità, cultura.