Presieduta dal Prefetto di Modena, Maria Patrizia Paba, si è svolta questa mattina una riunione del Tavolo sull’accoglienza con la partecipazione del Comune Capoluogo, di altri Amministratori del territorio interessati dall’accoglienza dei profughi richiedenti protezione internazionale, e degli enti affidatari del servizio di accoglienza.

Nel corso dell’incontro, al quale era presente l’Assessore del Comune di Modena Giuliana Urbelli, l’Assessore del Comune di Carpi Daniela De Pietri ed i rappresentanti di tre degli otto enti gestori attualmente operanti nella provincia, sono stati affrontati vari temi connessi all’accoglienza, comprese alcune situazioni riportate dalla stampa locale in queste settimane che hanno comunque formato oggetto di attenta verifica.

In particolare il Prefetto ha ulteriormente ribadito la necessità di una redistribuzione sul territorio provinciale dei profughi presenti nel Capoluogo, nell’ottica di un’equa ripartizione in base alle quote stabilite dagli accordi tra il Governo e l’ANCI.

Nella stessa ottica, tenuto conto che l’attuale riduzione di trasferimenti di profughi in provincia consente di affrontare il tema fuori dalla dimensione emergenziale, ha sottolineato l’opportunità di alleggerire le presenze nelle strutture collettive destinate alla prima accoglienza in favore di strutture di dimensioni ridotte, nel segno dell’accoglienza diffusa”.

È stato posto ancora una volta l’accento sull’importanza essenziale delle attività volontarie di utilità sociale che costituiscono un efficace veicolo di inclusione di forte valenza motivazionale.

Una specifica raccomandazione è stata rivolta ai gestori circa l’attenzione da dedicare ai profili di convivenza, intervenendo, con azioni educative e persuasive, anche su quei comportamenti che, pur non rappresentando violazione a regole o a norme di legge, possono essere causa di incomprensione e di tensione con i cittadini residenti.

Il Prefetto ha fatto inoltre cenno all’attività ispettiva svolta dalla Prefettura presso le strutture, eseguita sovente insieme a funzionari dei Comuni interessati ed a medici del servizio igiene pubblica della Azienda USL, nonché alla correlata, analoga attività che il Ministero dell’Interno sviluppa nell’ambito del progetto “MIRECO” con la partecipazione di propri funzionari ed Osservatori appartenenti ad Organizzazioni internazionali del settore.

Sul fronte della assistenza sanitaria, il Prefetto ha confermato che i riscontri mensilmente forniti dall’Azienda USL circa il piano di vaccinazione e l’andamento complessivo, non presentano elementi di preoccupazione e che l’incidenza della morbilità tra gli stranieri non si discosta dall’andamento generale della provincia. Nello stesso tempo il Prefetto ha precisato che, sulla base di intese esistenti con l’Azienda USL, di recente rinnovate in occasione di un incontro tenutosi presso la Prefettura, a tutti i profughi richiedenti protezione internazionale viene garantita l’assistenza sanitaria.