Il Teatro Anatomico di Unimore torna a nuova vita, restituito nel suo splendore alla città di Modena e alla cultura italiana.

Dopo mesi di attenti restauri ed importanti opere di intervento strutturale, con investimento  complessivo di oltre 600 mila euro, il Teatro, voluto a fine Settecento da un giovanissimo Antonio Scarpa, per l’insegnamento dell’Anatomia all’allora Università di Modena, è tornato alla sua antica bellezza, dopo un lavoro minuzioso condotto dall’Ufficio Tecnico di Unimore, grazie a fondi della stessa Università e a fondi stanziati dalla Regione Emilia Romagna, a favore delle opere architettoniche danneggiate dagli eventi sismici del maggio 2012.

“Con l’inaugurazione del Teatro Anatomico – ha dichiarato il Rettore prof. Angelo O. Andrisano –  restituiamo ai modenesi uno spazio che appartiene alla storia e al patrimonio culturale della città, rappresentazione dell’avanguardia modenese nello studio dell’Anatomia Umana, monumento artistico e opera magnificente, riconosciuta, a livello nazionale e internazionale, già dall’epoca della costruzione”.

Con una forma ad anfiteatro allungato, completamente realizzato in legno policromo, dalle sedute sino alla balaustra del ballatoio, con una zona centrale, detta cavea, nella quale si conducevano le dissezioni dei cadaveri per le lezioni di Anatomia, il Teatro viene inaugurato nel 1775 per poi ricevere un intervento di adeguamento ad inizio ‘800, che ne modifica in parte il modello, rispecchiante la struttura oggi conosciuta.

“L’inaugurazione di oggi – ha dichiarato il Sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli – è un passo importante nella nuova vita del nascente Polo culturale S.Agostino-Estense, proprio perché parte dalle radici dell’immobile storico e della scienza modenese.  E’ un Polo strategico per Modena, una città ed una provincia in cui sono in crescita la ricerca e la formazione, e inoltre l’attrattività turistica: oggi facciamo un passo in avanti per avere uno spazio unico in Italia dedicato a cultura, scienze ed arti, a disposizione dei modenesi e dei visitatori.  E’ al contempo e non secondariamente un nuovo progresso nella ricostruzione dei nostri territori dopo il terremoto, e un’importante valorizzazione della nostra storia”.

Il restauro del Teatro Anatomico, proprietà del Demanio Pubblico, ma in concessione all’Università dalla fine degli anni ’20, è il primo lavoro – tassello della più ampia opera di recupero e riqualificazione dell’ex-Ospedale Estense Sant’Agostino – portato a termine in vista della trasformazione del complesso settecentesco in un moderno polo culturale per la città, grazie al progetto della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.

“L’inaugurazione del Teatro Anatomico restaurato – ha dichiarato il Presidente di FCRMo, Paolo Cavicchioli – rappresenta in qualche modo una “promessa”: restituire alla città non solo una porzione urbana di pregio ma un Polo della cultura progettato attorno al riconoscimento del valore e delle potenzialità degli istituti culturali cittadini. In questa prospettiva il Teatro Anatomico sarà parte integrante di una rete nella quale tutti gli istituti culturali possano dialogare e integrarsi, al fine di proporre un’offerta culturale coordinata, ampliata e proiettata verso il futuro”.

L’inaugurazione del Teatro si è tenuta venerdì 9 febbraio, nell’ambito di un evento che ha puntato a ricostruire la storia di questo gioiello del patrimonio scientifico e storico-culturale italiano (sono pochissimi i teatri anatomici nel nostro Paese) e a raccontare l’entusiasmante e complesso progetto che lo ha portato a nuova vita, dopo anni di inutilizzo (l’ultima lezione risale al 1985) e progressivo deterioramento.

Il restauro della sala del Teatro Anatomico dell’Università di Modena e Reggio Emilia- ha dichiarato il dott. Luigi Malnati, Soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara –  è stato l’occasione per una fattiva collaborazione tra i funzionari della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio di Bologna, in particolare dell’arch. Leonardo Marinelli, e i tecnici Unimore, in particolare dell’arch. Vidoni Guidoni, che ha curato il restauro. Il risultato è assai pregevole e restituisce all’Università e alla città un ambiente di raro interesse storico e documentario, nella grande tradizione degli alti studi, non solo umanistici, ma anche scientifici, di cui l’Emilia va fiera”.

“In seguito al sisma 2012 – ha spiegato il prof. Paolo Tartarini, delegato per le problematiche energetiche e l’edilizia – la Commissione Edilizia di Ateneo, di concerto con gli organi amministrativi, valutò l’intervento sul Teatro Anatomico come prioritario sia dal punto di vista del rafforzamento strutturale dell’edificio sia rispetto alla sua riqualificazione, come uno dei luoghi simbolo della storia dell’insegnamento della Medicina all’Università di Modena, facente parte dell’ex-complesso ospedaliero Sant’Agostino”.

Ad inaugurare l’opera, assieme al Magnifico Rettore Unimore prof. Angelo O. Andrisano sono intervenuti il Sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, il Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Modena ing. Paolo Cavicchioli, il Soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, dott. Luigi Malnati. Sono poi seguite le relazioni della prof.ssa Elena Corradini, Direttore Polo Museale Unimore, del prof. Anto De Pol, senior professor di Istologia presso Unimore, del prof. Giovanni Carbonara, ordinario di Restauro dell’Università La Sapienza di Roma e del prof. Eugenio Gaudio, Magnifico Rettore dell’Università La Sapienza di Roma. Dopo il taglio del nastro i presenti hanno partecipato alla visita guidata della struttura con l’arch. Elisabetta Vidoni Guidoni, dell’Ufficio Tecnico di Unimore, progettista e direttrice dei lavori.