La dirigenza di Confimi Emilia e le piccole-medie imprese coinvolte hanno preso visione della replica all’appello relativo alla non corretta applicazione della legge che regola la riscossione della Tari, la tassa sui rifiuti.

Sono tante le perplessità, le anomalie e i casi da evidenziare presi in analisi dai nostri legali. Spesso tecnici, burocrati e lavoratori hanno punti di vista differenti, ma il concetto resta chiaro: come possiamo escludere l’area su cui poggia il macchinario dalla zona della sala di lavorazione dove opera il personale addetto al funzionamento di tale macchinario? Possiamo fare transitare carrelli elevatori e altri mezzi su spazi virtuali, su corsie di fantasia? Con quale criterio dobbiamo delimitare la superficie non soggetta a Tari?

Questo il commento di Giovanni Gorzanelli, presidente di Confimi Emilia: “Le aziende di Modena Est e di altre zone del territorio si sono rivolte a noi per cercare di fare chiarezza, la legge parla chiaro: le sale di lavorazione non sono soggette a Tari visto che i rifiuti speciali vengono smaltiti da aziende apposite ed il costo di queste va a carico della piccola e media impresa in questione. Non capisco perché si debba applicare questa legge così semplice in maniera così bizzarra. In ogni caso Confimi Emilia sarà lieta di inviare le aziende coinvolte e i rappresentanti del Comune di Modena presso la nostra sede per tentare di risolvere questa diatriba col dialogo e col confronto. Ci aspettiamo delle risposte concrete, le porte della nostra associazione sono aperte”.

Modena, precisazione del Comune sull’applicazione della Tari alle aziende