Hanno un età compresa tra i 22 e i 55 anno e sono tutti residenti tra i comuni di San Martino in Rio, Correggio, Carpi e Soliera le 30 persone finite nei guai per aver consumato cocaina, eroina ed hascisc rifornendosi da un pusher 35enne reggiano finito recentemente nei guai per detenzione ai fini d spaccio di sostanze stupefacenti. Variegata anche l’estrazione sociale delle persone coinvolte: dall’operaio al libero professionista, dalla casalinga all’impiegata passando per qualche studente.

A loro i carabinieri di San Martino in Rio che hanno condotto le indagini sono risaliti dall’analisi del traffico telefonico e del contenuto di vari messaggi, che rimandavano all’acquisto di stupefacenti, dello smartphone sequestrato a un 35enne di San Martino in Rio nell’ambito di un’attività antidroga. I diretti interessati tutti convocati dai carabinieri di San Martino in Rio, nel corso delle procedure di verbalizzazione, non hanno potuto far altro che ammettere di aver contatto il 35enne per acquistare da lui stupefacente. Tutti quindi sono stati segnalati alla Prefettura di Reggio Emilia quali assuntori di sostanze stupefacenti. A portare i carabinieri a scoprire che il 35enne continuava, alla luce dei precedenti, a essere dedito allo spaccio di stupefacenti è stata una circostanza fortuita. Fermato durante un controllo stradale, prima di esibire i documenti, si era preoccupato di scendere dalla macchina e riporre lo zaino nel cofano. Una condotta sospetta quella del 35enne che, congiunta al nervosismo che trapelava dal suo volto e alla circostanza che aveva visto l’uomo essere stato arrestato nel passato proprio per reati correlati agli stupefacenti, aveva ha indotto i carabinieri di San Martino in Rio ad approfondire i controlli culminati con  il rinvenimento di alcuni grami di cocaina, consegnati spontaneamente dall’uomo dopo che i carabinieri nello zaino avevano rinvenuto due bilancini di precisione, sostanza da taglio e bustine in cellophane per il confezionamento. L’uomo veniva denunciato alla Procura reggiana con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’attività aveva portato al sequestro dello smartphone dell’uomo su cui successivamente si sono concentrate le attenzioni investigative dei militari intenzionati a ricostruire il giro del malaffare. Dopo mesi di laboriose indagini anche di natura tecnica i carabinieri sono risaliti a una trentina di persone tutte risultati clienti dell’uomo. Circostanza questa che sa da una parte inchioda il 35enne accusato di spaccio dall’altra ha visto tutti i clienti finire a loro volta nei guai. Sono stati segnalati quali assuntori di stupefacenti alla Prefettura reggiana che sulla scorta del rapporto stilato dai carabinieri potrà sospendere sino ad un massimo di 2 mesi (elevabili a 4 per chi faceva uso di cocaina ed eroina) tutti i documenti di guida e di spatrio posseduti dai diretti interessati.