Martedì scorso la Polizia di Stato ha tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, tre cittadini rumeni per reati in materia di prostituzione, prostituzione minorile e per lesioni aggravate.

L’indagine, nata in seguito ad un’aggressione subita da una minorenne rom di nazionalità rumena (infradiciottenne), è stata seguita dagli uomini della Seconda Sezione della Squadra Mobile della Questura di Bologna che hanno concentrato la loro attenzione su due connazionali della minore, il fratellastro I.C., 25 anni e la compagna dell’uomo e nota prostituta S.M. pure lei 25enne.

In particolare, nella mattinata del 6 maggio, in via Zanardi, i due rumeni, con il fine di costringere la ragazza a prostituirsi per loro conto, si sono resi autori di un’aggressione fisica con schiaffi e calci. La vittima, che in seguito all’aggressione ha riportato lesioni, è riuscita a fuggire e a rifugiarsi in un esercizio commerciale al cui interno è stata soccorsa da due avventori italiani ai quali ha raccontato spaventata l’accaduto. All’arrivo della volante della Questura di Bologna i due aggressori erano già fuggiti, pertanto la minore, insieme alla madre, ha proceduto a sporgere denuncia raccontando che non era stata la prima volta che i due avevano cercato di indurla a prostituirsi.

Successivamente, nella notte del 12 ottobre scorso, approfittando dell’assenza dei genitori, i due aggressori si sono presentati nell’abitazione della minore, che al momento era sola, e l’hanno nuovamente aggredita fisicamente, per poi fuggire. Per tale episodio è seguita una nuova denuncia e dall’attività investigativa della locale Squadra Mobile, grazie anche alle intercettazioni telefoniche, è emerso in modo inequivocabile l’intendimento dei due nei confronti della ragazza.

I due rei hanno, inoltre, costretto a prostituirsi, incassandone i proventi, una ragazza appena maggiorenne giunta dalla Romania a Bologna il 29 ottobre scorso.

In particolare, nel corso dell’indagine relativa a quest’ultimo episodio, gli uomini della Squadra Mobile di Bologna hanno scoperto un terzo cittadino rumeno N.T., 19enne che aveva portato in Italia la ragazza, l’aveva percossa e minacciata per poi, insieme agli altri due connazionali, costringerla a prostituirsi. La donna avrebbe avuto il ruolo di reperirle i clienti anche tramite Internet e il suo compagno quello di controllarla nel caso si prostituisse in strada.

Il 5 dicembre, alla fine delle indagini, il G.I.P. ha emesso due misure carcerarie: la prima, a carico di tutti e tre i cittadini rumeni, per i reati in materia di prostituzione e la seconda a carico dei soli I.C. e S.M. per i reati in materia di prostituzione minorile e lesioni aggravate.