Si muovevano con mezzi rubati per compiere azioni rapidissime: un “colpo” durava massimo due minuti. Erano specializzati in furti con spaccata in attività commerciali della provincia di Reggio Emilia anche se, stando alle risultanze delle indagini dei carabinieri di San Polo d’Enza tuttora in corso, non disdegnavano “puntate” notturne anche nella limitrofa provincia di Parma. Un’attività, quella condotta dai carabinieri della stazione di San Polo d’Enza, che ha portato a un importante svolta nelle indagini che da tempo sono avviate per identificare i responsabili dei cosiddetti furti con il metodo della spaccata.

Di certo la matrice della “batteria” di ladri che agiva in Val d’Enza è nordafricana come rilevato dall’indagine denominata “Crash” che ha portato alla denuncia di 4 stranieri tra autori materiali del furto e ricettatori. Con l’accusa di concorso in furto aggravato i militari hanno denunciato alla Procura reggiana 2 marocchini di 30 e 24 anni residenti rispettivamente a Cavriago e Reggio Emilia. Nei guai anche due loro connazionali di 27 e 29 anni denunciati per ricettazione  avendo da loro acquistato uno smartphone appartenente al bottino, di oltre 6.000 euro, asportato dagli indagati nel corso del furto notturno con spaccata compiuto la notte del 4 settembre scorso ai danni di un negozio di telefonia di San Polo d’Enza. La perquisizione, eseguita l’altra mattina nell’abitazione dei due indagati, ha portato i carabinieri della stazione di San Polo d’Enza non solo a rinvenire un altro smartphone e scatole di cellulari compendio dello stesso furto ma anche altra refurtiva costituita da tagliandi della lotteria istantanea gratta e vinci, caschi da motociclista, profumi e alcune centinaia di euro in monete tutto ritenuto provento di furto con spaccata ai danni di negozi in corso di individuazione. E se al riguardo saranno le indagini a individuare tutti gli obiettivi presi di mira dalla banda di ladri un altro fronte investigativo è stato contemporaneamente aperto dai carabinieri alla luce dell’esito della perquisizione. L’attività infatti oltre a portare al rinvenimento di varia refurtiva vedeva il sequestro di una pistola scacciacani senza tappo rosso, alcune tessere con placca ed emblema dei carabinieri, due apparecchi cb per intercettare frequenze forze di polizia e 7 ricetrasmittenti utilizzate probabilmente nei furti per non essere intercettati. Il possesso di tessere con emblemi dei carabinieri fa ipotizzare che i malviventi oltre ad essere specializzati in furti con spaccate possano anche operare sul fronte delle truffe agli anziani. Circostanza quest’ultima che potrebbe trovare conferme nelle indagini al riguardo avviate.