Si sono introdotti fraudolentemente nelle pertinenze dello stabilimento che ospita le “Cantine Riunite” per fare razzia di acciaio. Per trafugare il ricercato metallo hanno puntato dritti al retro dell’azienda dove si trovavano tubature in acciaio utilizzate per i silos dove viene stoccato il vino. Hanno caricato almeno mezza tonnellata di acciaio ma hanno dovuto interrompere la loro azione predatoria quando alcuni dipendenti dell’azienda, notati i ladri, hanno cercato di fermarli chiudendo il cancello.

I tre malviventi vistisi scoperti sono riusciti a bloccare la completa chiusura del cancello e dopo averlo danneggiato riuscivano a dileguarsi con il Fiat Ducato in loro uso dove comunque avevano caricato 500 chili di acciaio. Le indagini dei carabinieri della stazione di Campagnola Emilia grazie al sistema di videosorveglianza dei varchi comunali e alle testimonianze dei dipendenti sono risaliti ai tre malviventi ora finiti nei guai. Con l’accusa di concorso in furto aggravato i carabinieri del stazione di Campagnola Emilia hanno denunciato alla Procura reggiana tre nomadi di 52, 22 e 23 anni, tutti residenti in provincia di Rovigo.

L’immediato intervento dei militari il giorno del furto, ovvero l’11 ottobre scorso, non aveva permesso di intercettare i ladri riusciti a dileguarsi a bordo del Fiat Ducato. Una fuga che comunque  non ha assicurato l’impunità del terzetto in quanto le indagini dei carabinieri di Campagnola Emilia hanno portato alla loro identificazione e conseguente denuncia. Grazie alle testimonianze dei dipendenti delle Cantine Riunite, che si accorsero del furto, i carabinieri sono entrati in possesso del modello e della targa parziale dell’autocarro in uso ai malviventi. Tali dati incrociati con le targhe rilevate quel giorno dal sistema video OCR dei varchi di quel comune ha portato a individuare la targa completa del mezzo e quindi risalire al proprietario su cui si sono indirizzate le indagini. Le frequentazioni del proprietario del mezzo con altri soggetti pregiudicati hanno portato a stringere il cerchio sugli odierni indagati a carico dei quali i carabinieri di Campagnola Emilia hanno acquisto incontrovertibili elementi di responsabilità tra cui il riconoscimento dei tre ladri da parte dei dipendenti che li avevano visti rubare. Alla luce di quanto accertato i 3 rovigotti venivano denunciati con l’accusa di concorso in furto aggravato.

Tre denunce che potrebbero presto portare ad un’importante svolta nelle indagini che da tempo i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia stanno conducendo per risalire all’intera filiera di un fenomeno, quale quello dei furti di metalli, che anche nel reggiano sta assumendo dimensioni rilevanti grazie al fiorente mercato che vede i ladri rivendere a compiacenti ricettatori i metalli trafugati che vengono acquistati a prezzi stracciati per poi essere riciclati e immessi sul mercato “regolare” con lauti guadagni.