“Trenta licenziamenti su cinquantaquattro quelli annunciati alla Vapor Europe, produttrice di porte per treni e carrozze metropolitane: un’azienda da oltre trenta anni presente sul territorio e che da alcuni versa in uno stato di crisi affrontato fino ad oggi con il periodico utilizzo della cassa integrazione ordinaria e pochi nuovi investimenti”.

“La Vapor Europe è parte della multinazionale americana Wabtec che ha recentemente acquisito la francese Faiveley con conseguente trasferimento della produzione delle porte in Repubblica Ceca.

“Ci si dimentica troppo spesso che sono i lavoratori a fare l’azienda e che dietro a quei lavoratori ci sono esperienza e competenze – dichiarano congiuntamente la coordinatrice provinciale Mariella Lioia e i consiglieri comunali sassolesi di Articolo Uno-Mdp Renzo Catucci e Antonio Rossi – Ciò che sta accadendo alla Vapor Europe è grave perché rappresenta la condizione di molti lavoratori e lavoratrici del territorio che subiscono scelte di delocalizzazione miopi e spregiudicate. Come Articolo Uno-Mdp ci affianchiamo alla richiesta dei sindacati: garantiremo la nostra presenza e vicinanza al presidio, e riporteremo la questione a tutti i livelli istituzionali in cui siamo coinvolti, anche attraverso l’attività dei consiglieri Rossi e Catucci, per sollecitare una mediazione e scongiurare licenziamenti ed eventuali chiusure”.

“I sindacati avevano di fatto lanciato l’allarme già a settembre, a seguito degli incontri intercorsi nel mese di luglio fra amministratore delegato la RSU e le Organizzazioni Sindacali Fim/Cisl e Fiom/Cgil, quando l’obbiettivo dichiarato dall’Ad. era quello di eliminare tutta la prima produzione dallo stabilimento, relegandolo alla sola assistenza post-vendita. Una scelta, dicono i sindacati che “lascia intuire un futuro di Vapor Europe già assegnato ad una inesorabile chiusura.  I lavoratori – aggiungono i sindacati – sono vittime delle scelte di una politica locale, regionale e nazionale che fino ad ora non ha voluto inserire nei bandi di gara di Trenitalia alcun vincolo cosiddetto di Local Content, che cioè garantisca la produzione di almeno parte dei treni in Italia. Questo ha permesso di far vincere le ultime gare di Trenitalia, compresa quella per gli 89 treni che verranno impiegati nel trasporto locale dell’ Emilia Romagna, a ditte che produrranno le porte in Ungheria anziché a Sassuolo” La richiesta è perciò quella di istituire un tavolo istituzionale attraverso cui costruire un piano industriale che possa fornire tutte le garanzie industriali ed occupazionali al sito produttivo di Sassuolo”.