In Italia nei primi 7 mesi del 2017 si è registrato un aumento degli infortuni sul lavoro (+1,3%) e delle morti bianche (+5,2)  rispetto allo stesso periodo 2016. Una preoccupante crescita che non si verificava nel nostro Paese da oltre 25 anni. E in Emilia-Romagna questa tendenza generale è stata addirittura più accentuata rispetto alla media italiana facendo segnare un incremento pari a +3,2%. Mentre il dato sulle vittime da incidenti sul luogo di lavoro in Emilia-Romagna è in lieve flessione: 73 morti nel 2017 contro i   76 morti del 2016. In calo anche le malattie professionali che hanno fatto registrare in Emilia-Romagna una flessione del 7,5% , a fronte di un calo nazionale del -3,6%.

A Fornire i dati è Tullia Bevilacqua, segretario generale dell’Ugl Emilia-Romagna, che interviene a margine delle celebrazioni nazionali della 67^ Giornata dedicata alle  vittime e agli incidenti sul lavoro che s’è celebrata domenica 8 ottobre 2017.

“Il lavoro irregolare deve essere contrastato in tutti i modi ed è necessario anche modificare la legge per consentire che chi provoca la morte nei luoghi di lavoro sia punito più severamente. Bisogna intensificare i controlli anche per stroncare la piaga dello sfruttamento, del lavoro nero e del caporalato  e si dovrebbe “ mettere mano” anche alla normativa in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro riattivando  fondi pubblici per studi e ricerche per migliorare la sicurezza dei dipendenti, degli uomini,delle donne e dei tanti giovani che vanno ad ingrossare le fila di queste tristi classifiche”: afferma in una nota il segretario generale dell’Ugl Emilia-Romagna, Tullia Bevilacqua.

Anche il Presidente della Repubblica nel suo messaggio alla nazione ha ricordato   che si deve fare di più.

Secondo l’analisi condotta a fine 2016  dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering (dati Inail del periodo gennaio – ottobre 2016)   l’Emilia Romagna l’anno scorso deteneva il triste primato  delle morti bianche, seguita da Veneto e Lombardia.

Aggiornando la statistica ai primi sette mesi del 2017, l’Emilia-Romagna (sempre su dati Inail  presentati nel corso dell’ultima edizione di Ambiente Lavoro Convention a Modena) scende in seconda posizione nella classifica regionale degli infortuni sul lavoro, preceduta dalla Lombardia.

La pericolosità si annida nei settori economici delle costruzioni , delle attività manifatturiere , del trasporto e del magazzinaggio. Il 32,9% di tutte le morti rilevate nel mondo del lavoro è rappresentato dalla fascia d’età compresa tra i 45 e i 54 anni, tuttavia l’incidenza più elevata della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa, coinvolge gli ultra 65enni probabilmente a fronte del perdurare nel mondo del lavoro di quelle persone che, ante Fornero, avrebbero dovuto essere in quiescenza.

“Occorre favorire un percorso virtuoso,e potenziare il numero degli Ispettori del Lavoro e il ruolo dell’Inail, che non deve ridursi a svolgere attività economica al fine di risparmiare sugli indennizzi.  Come sindacato in Emilia-Romagna siamo da sempre in prima fila e sempre lo saremo con tutti i nostri strumenti  nella tutela dei lavoratori e nel far prevalere il diritto a garantire un lavoro per chiunque in ambienti sani e sicuri”: conclude  il segretario generale dell’Ugl Emilia-Romagna, Tullia Bevilacqua.