I Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Bologna hanno arrestato un trentunenne marocchino, residente a Bologna, per maltrattamenti contro familiari e conviventi, atti persecutori, tentata evasione e resistenza a un pubblico ufficiale.

E’ successo venerdì pomeriggio in via Zanardi a Bologna quando la Centrale Operativa del 112 ha ricevuto la segnalazione di un cittadino il quale riferiva di un uomo che stava picchiando una donna. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile si sono diretti velocemente sul posto e hanno identificato soltanto la donna perché l’uomo si era allontanato a piedi. La vittima, trentaduenne marocchina, riferiva di essere stata minacciata e aggredita dal compagno che veniva rintracciato poco dopo in via Agucchi da un’altra pattuglia dell’Arma.

L’uomo, identificato nel trentunenne marocchino, veniva accompagnato in caserma per essere sottoposto a controlli. Emergeva che era già noto alle Forze di Polizia perché denunciato per rissa (2008), per porto abusivo di armi o strumenti atti a offendere e resistenza a un pubblico ufficiale (2015) e per furto aggravato (2016).

Più tardi la donna, dopo aver superato il momento di panico, riferiva ai Carabinieri che quanto accaduto non era altro che l’ennesimo episodio messo in atto dall’uomo con cui, da alcune settimane, aveva intrapreso una relazione sentimentale che all’inizio era apparsa normale, poi era degenerata a causa della vera natura del compagno: dopo qualche giorno si era tolto la maschera da “gentleman”, mostrandosi per quello che era realmente, ovvero un alcolizzato dal carattere violento che odia le donne.

“Anche domenica scorsa 24 settembre, nel tardo pomeriggio ci trovavamo in casa mia, quando lui ubriaco ha cominciato ad insultarmi ed a minacciarmi, poi ha afferrato un grosso portacenere in marmo e lo ha scaraventato contro di me. In quella circostanza mi ha schiaffeggiato con violenza sul volto e mi ha colpito alla testa con alcuni pugni. Per fortuna mi ha mancato di poco ed il portacenere è finito contro uno specchio, mandandolo in frantumi”.

Questo, è uno dei tanti passaggi del drammatico racconto che la donna ha fornito ai Carabinieri. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il trentunenne marocchino è stato affidato agli agenti della Casa Circondariale di Bologna.