“L’attuale situazione gestionale dell’Asp io l’ho ereditata e ricordo che questo assetto proviene dalla precedente amministrazione Pd, quella che ora si dice preoccupata per il futuro dell’Asp stessa. Fatico a non vedere motivazioni politiche in questa preoccupazione. Ribadisco che sono state le precedenti amministrazioni ad avviare la privatizzazione con la doppia gestione, una parte della residenza protetta direttamente dall’Asp e un’altra gestita invece da una cooperativa privata, la nostra amministrazione ha ereditato tutto a cose fatte.

L’Asp si occupa anche della gestione di un patrimonio immobiliare, ci sono spese fisse, e bisogna andare verso una soluzione il più possibile unitaria per ridurre le spese, che altrimenti graveranno sulle tasche dei cittadini carpinetani. E qui vorrei sottolineare come la copertura per l’Asp è per l’84% a carico del Comune di Carpineti, ma allo stesso tempo l’Asp è di valenza distrettuale, tanto che le decisioni finali verranno prese dall’assemblea dei sindaci. Per dire, Carpineti si fa carico di questo 84% ma nella struttura neanche il 50% degli ospiti è un carpinetano, perché la graduatoria viene gestita su base distrettuale, anche questo è punto da chiarire bene ai cittadini.

Per quanto riguarda i timori dei sindacati per il mantenimento delle garanzie lavorative previste dagli attuali contratti, credo sia chiaro che bisogna andare verso una soluzione unica, e ancora non sappiamo con certezza quale strada seguiremo, ma certo è inevitabile accorpare Se si andasse verso l’affido del servizio alla cooperativa, il personale dell’Asp avrebbe garantite le attuali tutele contrattuali, l’ho ribadito anche ai sindacati. Se invece si andasse a una gestione pubblica, si aprirebbe la questione dell’attuale personale della cooperativa, dipendenti che lavorano a Poiago da molti anni. Per entrare nell’Asp queste persone dovrebbero passare da un concorso pubblico aperto a tutti, senza nessuna garanzia di essere selezionati, perché la scelta la farebbe la graduatoria del concorso ovviamente”.