Una trentina di piante di canapa indiana nascosta tra la vegetazione sono state rinvenute dai carabinieri della stazione di Fabbrico e del nucleo operativo della Compagnia di Guastalla in un terreno demaniale nelle vicinanze di un canale irriguo di via Righetta nella zona rurale del paese. Una coltivazione amorevolmente curata per la quale i carabinieri hanno avviato le indagini a carico di ignoti in ordine al reato di produzione e coltivazione di sostanze stupefacenti.

Al riguardo sono al vaglio alcune testimonianze da parte dei carabinieri che hanno indicato la zona essere ultimamente frequentata da un gruppetto di giovani ma allo stato gli investigatori mantengono il massimo riserbo per evitare di compromettere le risultanze investigative dell’indagine, avviata sotto il coordinamento della Procura reggiana. Ed è proprio partendo dalle segnalazioni di alcuni cittadini che hanno riferito la presenza sospetta di alcune persone nella zona che i carabinieri della stazione di Fabbrico hanno eseguito uno specifico servizio. Controlli a tappeto che sono stati eseguiti avuto particolare riguardo ad una zona demaniale posta nelle immediate vicinanze di alcuni capannoni agricoli di via Righetta per comprendere i motivi che secondo precise testimonianze vedeva quotidianamente alcuni giovani bazzicare nei pressi. Il sopralluogo dei Carabinieri ha rivelato i motivi di tale sospette frequentazioni: è stata infatti rinvenuta una piantagione di marijuana amorevolmente coltivata e concimata con sostanze fertilizzanti organiche. Rinvenimento di una trentina di piante (alte sino a 2 metri) che ha indotto gli operanti ad eseguire per alcuni giorni servizi d’osservazione con lo scopo di intercettare coloro o colui che si occupava della piantagione. Servizi che non hanno prodotto i risultati auspicati giacché nonostante l’attesa nessuno si è fatto vivo da qui la rimozione delle piante sottoposte a sequestro da parte degli operanti che ora subiranno le analisi di laboratorio necessarie per accertare il tasso di principio attivo della canapa, che ha tanti nomi ma sempre la medesima pianta che se cresce sopra il 30 parallelo ha una percentuale di Thc (tetracannabinolo) attorno allo 0.1, mentre nei climi piu’ caldi diventa psicoattiva, arrivando anche al 25.

Nonostante il mancato intercettamento degli ignoti contadini gli operanti sono fiduciosi grazie alle testimonianze che potrebbero a breve portare all’identificazione dei pollici verdi reggiani.