Maggiore collaborazione tra le forze dell’ordine, con scambio di informazioni e accesso alle banche dati, e la candidatura della città a sperimentare con la propria Polizia locale, nell’ambito delle attribuzioni di polizia giudiziaria, l’inserimento diretto dei dati relativi alle denunce raccolte, alleviando la Polizia di Stato da quell’incombenza burocratica.

Sono le principali richieste di Modena che il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha rivolto con una lettera al ministro degli Interni Marco Minniti dopo aver esaminato la bozza del 18 luglio di Accordo sulle linee generali delle politiche pubbliche per la promozione della sicurezza integrata. Il sindaco, che ha scritto anche al presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e al presidente dell’Anci Antonio Decaro, sollecita l’approvazione dell’Accordo, atteso con “grande interesse e partecipazione”, perché “l’apprensione dell’opinione pubblica sullo stato della sicurezza urbana rimane estremamente alta e perché anche realtà come Modena, che hanno sperimentato la formula dei Patti per la sicurezza urbana, attendono nuovo impulso alla collaborazione fra lo Stato e le Autonomie locali e fra i Corpi di Polizia dello Stato e i Corpi di Polizia locale”.

Entrando nel merito del testo, Muzzarelli riconosce che la bozza “contiene obiettivi e affermazioni di principio del tutto condivisibili: se attuati coerentemente, essi possono far fare un passo avanti importante a tutte le politiche pubbliche per la promozione della sicurezza integrata, anche se sorprende l’assenza di riferimenti e indicazioni in merito ai servizi e interventi di prossimità, citati all’articolo5 della legge 48 dello scorso aprile”.

Per Muzzarelli, infatti, “gli scambi informativi l’interconnessione delle sale operative, l’utilizzo in comune dei sistemi di sicurezza tecnologica per il controllo del territorio e l’aggiornamento professionale integrato sono tutti passaggi essenziali per sviluppare anche la nostra esperienza, che pur presentando un bilancio positivo, rischia di segnare il passo di fronte al rapido mutamento dei fenomeni che generano l’insicurezza urbana”.

Il sindaco, insomma, pur valutando per la maggior parte adeguate le indicazioni operative del testo del 18 luglio, chiede al ministro di migliorarle ulteriormente “nella direzione di una ancor più compiuta e responsabile collaborazione bi-direzionale”. E richiamando il testo osserva che, se l’obiettivo delle linee guida è la “realizzazione di scelte sinergiche che pongano le politiche pubbliche di pertinenza dei diversi attori istituzionali in una linea di continuità, evitando le strozzature e le divergenze che possono rendere meno fluida la costruzione di una positiva combinazione degli effetti”, allora per Muzzarelli “è indispensabile compiere tutti i passi avanti che consentano  a tutti gli attori istituzionali di svolgere non solo la propria parte, ma di concorrere a tali sinergie sia con apporti autonomi che con piena cognizione del disegno d’insieme che in tal modo si viene configurando e attuando”.

Le integrazioni che suggerisce il sindaco di Modena riguardano in particolare gli scambi informativi: “La comunicazione di statistiche in forma consolidata e lo scambio informativo tra Forze di Polizia a livello operativo sono importanti – sottolinea Muzzarelli – ma insufficienti. È necessario che tutti i partecipanti al Patto possano disporre di dati in corso d’anno, in modo tale da poter aggiustare le azioni di prevenzione e contrasto, tenendo il passo del cambiamento degli svariati fenomeni che incidono sulla sicurezza urbana. La nostra esperienza ci dice che tali informazioni sono preziose per la predisposizione, la correzione o l’implementazione di molte misure di prevenzione che ricadono primariamente tra i poteri del sindaco e le competenze della Polizia municipale”.

La lettera a Minniti si conclude con la candidatura di Modena a una sperimentazione sulle denunce. Nel testo della bozza, infatti, si afferma che “il Ministero dell’Interno accelererà le iniziative di propria competenza per consentire alla Polizia locale di sfruttare al massimo le possibilità di consultazione e inserimento di dati nel ripetuto Ced”.

Tenendo conto anche del fatto che “la possibilità di inserimento diretto dei dati raccolti dalla Polizia municipale nell’ambito delle attribuzioni di Polizia Giudiziaria allevierebbe la Polizia di Stato da incombenze burocratiche”, Muzzarelli ricorda che la sola città di Modena, con la propria Polizia municipale, raccoglie annualmente oltre 1500 denunce, e propone: “Siamo pronti a concordare una sperimentazione finalizzata in tal senso”.