Con Delibera di Giunta n.122 del 18/07/2017 è stato approvato il progetto: “Interventi di sostegno abitativo per cittadini in situazioni di fragilità sociale ed emergenza abitativa”.

Dalle premesse a detta delibera, emerge la positiva esperienza ottenuta con la “Struttura di accoglienza temporanea per donne in situazione di emergenza abitativa” approvata con D.G.C. 207/2006, a tal punto che è “ritenuto opportuno estendere le modalità di accoglienza anche” ai “nuclei famigliari monogenitoriali con minori”; tuttavia il progetto approvato prevede che destinatarie siano, oltre ad altre categorie, le sole “famiglie monogenitoriali costituite da madri sole con figli minori”, escludendo perciò la stessa tipologia di famiglie ma costituite da padri soli con figli minori.

Questa Delibera e questo progetto, pur rispecchiando in taluni casi la realtà, dipingono uno scenario in cui la donna/madre è sempre vittima e l’uomo/padre è sempre il carnefice.

Basterebbe togliere il riferimento alle madri sole per ottenere una delibera più utile e completa, meno discriminatoria e più giusta, in quanto priva di pre-giudizi. Le famiglie monogenitoriali costituite da madri sole e figli minori riceverebbero ugualmente il sostegno previsto, mentre le famiglie monogenitoriali costituite da padri soli e figli minori sarebbero al pari delle altre. Ciò è da vedersi non solo nell’ottica delle madri e dei padri, ma anche dei figli minori, che verrebbero liberati dalla “colpa” di essere affidati al padre.

Se poi la statistica propende per le une e non per gli altri, ancora una volta l’efficacia del progetto sarà pieno e non limitato in alcun modo.

La verità è che le regole vanno scritte in modo neutro, proprio per non dare la possibilità ad alcuno di pensare che siano a proprio sfavore o svantaggio.

Non giustifichiamo alcun caso di violenza, ma non possiamo nemmeno fingere di non vedere la disperazione di molti uomini che, dopo essere stati abbandonati da chi aveva loro giurato amore e fedeltà eterni, si vedono sottrarre l’affidamento dei figli, l’abitazione, parte del proprio stipendio.

Ripeto, non giustifichiamo alcun caso di violenza, ma non possiamo nemmeno fingere di non vedere che chi si sente vittima di ingiustizia, tenta di farsi giustizia da solo.

Per questi motivi la Lista Civica Sassuolo 2020 interpellerà la giunta nel prossimo Consiglio Comunale per sapere se la stessa ha intenzione di correggere la delibera.